sul blog "Ribellione Nazionale", ho parlato di Dulcigno.
Non si può non parlare di un santo che unisce le due sponde del Mare Adriatico, San Trifone.
San Trifone Martire fu un giovane greco cristiano vissuto nel III secolo AD.
Egli nacque a Lampsasco nel 232 AD.
Dai racconti agiografici, Trifone viene presentato come un pastore che allevava oche e che aveva poteri taumaturgici.
Egli era in grado di compiere esorcismi.
Secondo la tradizione orale, Trifone era dedito alla preghiera e alla lettura Scritture.
Venne martirizzato durante il periodo dell'imperatore Decio (201 AD-251 AD).
Egli non volle prestare culto agli dei pagani.
Era il 250 AD e Trifone aveva solo 18 anni.
Nel VI secolo AD, vi erano a Costantinopoli due basiliche dedicate a quel santo.
Una fu voluta dall'imperatore Giustiniano I nel 565 AD e l'altra fu voluta dall'imperatore Giustino II nel 578 AD.
I Veneziani trafugarono i resti di San Trifone, che erano a Costantinopoli.
Era il IX secolo AD.
Nel tornare, i Veneziani si fermarono a Cattaro e non riuscì a ripartire.
Si ritenne che fosse stata la volontà del santo, i cui resti furono comprati dalla "Confraternita Marinereza" nell'809 AD.
Da allora, la testa di San Trifone rimase nella cattedrale di Cattaro.
Il culto di San Trifone, però, si diffuse anche al di là del Mare Adriatico, qui in Italia.
Esso si diffuse in Puglia.
Città come Cerignola, Adelfia, Pulsano ed Alessano hanno San Trifone come patrono.
Ogni 3 febbraio, le due sponde del Mare Adriatico si uniscono nel nome di San Trifone.
Cordiali saluti.
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