La città di Siena ebbe un ruolo importante in quella guerra che iniziò con la morte dell'imperatore Enrico V (1125) e finì con il tramonto della dinastia sveva (l'ultimo discendente di quella casata, Corradino, fu decapitato a Napoli nel 1268).
La guerra in questione fu quella tra i guelfi ed i ghibellini.
I primi furono coloro che seguivano il Papato ed i secondi parteggiavano per il Sacro Romano Impero.
Siena fu una città particolare.
Contrapposta alla guelfa Firenze, Siena fu una città ghibellina.
Siena fu una città ghibellina ma a tempo stesso fu filo-romana, quindi anti-germanica, e contro il Papato.
Essa era legata al mito di quella romanità che discende dalla storia di Romolo e Remo.
Ancora oggi, il suo simbolo è la Lupa, come lo è per Roma, e ciò si rifà alla leggenda secondo cui Siena sarebbe stata fondata da Senio ed Ascanio, i figli di Remo, il quale fu ucciso da suo fratello Romolo.
Ora, Siena fu fatta in base al principio di quel Concordato di Worms che ci fu il 23 settembre 1122 tra l'imperatore Enrico V di Franconia (1081-1025) e Papa Callisto II (1060-1124).
Questo concordato prevedeva che l'imperatore avrebbe dato l'investitura per le cariche civili (come quella di barone, conte o duca) mentre l'investitura per le cariche ecclesiastiche (come quella di vescovo) sarebbe spettata al Papa.
Siena rispecchia ancora oggi questo spirito, con la sua Piazza del Campo, il cuore del potere civile che è diviso da quello del potere religioso, la Piazza del Duomo.
I due centri importanti della città sono completamente distinti, quasi ad indicare che il potere civile è una cosa e quello religioso è un'altra.
In qualche modo, il principio di laicità si vide già nel Medio Evo.
Cordiali saluti.
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