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sabato 26 settembre 2015

La Compagnia degli eroi - Omaggio alla Dwekh Nawsha e alla "legione st...







Cari amici ed amiche,



l'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questo suo video e l'ha commentato così:



"Questo è un video che ho realizzato in questi giorni allo scopo di rendere omaggio ad un gruppo di eroi moderni, che stanno impartendo al mondo intero una lezione molto significativa. Questa vicenda proviene dall’Iraq.
All’indomani della conquista da parte dell’ISIS dell’area di Mosul e della Piana del Ninive, un gruppo di cristiani assiri del villaggio di Baqofa, di fronte a questa furia devastatrice che mira a cancellare le antichissime comunità che compongono il mosaico irakeno, decisero di organizzare una strenua resistenza all’avanzamento dell’ISIS per difendere la loro stessa sopravvivenza nella patria in cui vivono da millenni.
Venne così creata la Brigata cristiana Dwekh Nawsha (che in aramaico antico vuol dire “gruppo del sacrificio”), tutt’oggi inquadrata nelle milizie dei peshmerga curdi e che opera sotto il comando di Albert Kisso.
In quello stesso periodo, un giovane americano originario del Michigan di nome Brett Felton (un veterano dell’esercito degli Stati Uniti e fervente cattolico che oggi ha soltanto 28 anni), di fronte agli aberranti crimini perpetrati dagli uomini del Califfato (decapitazioni, crocifissioni, schiavitù sessuale a danno di donne e bambini e molto altro) stabilì che tutto ciò per lui era inaccettabile e non poteva rimanere senza reagire.
Così decise di iniziare una sua personale guerra contro l’ISIS unendosi al succitato “gruppo del sacrificio” allo scopo di difendere i cristiani di quella regione, che attualmente sono a rischio di genocidio.
Prima di partire dell’Iraq, tuttavia Brett lanciò un appello ad un gruppo di suoi amici per unirsi a questa spedizione e così riuscì a reclutare cinque suoi coetanei (anche loro veterani militari, fra cui il texano Louis Park, ex marine) che decisero di seguirlo. Fu così che un gruppo di giovani americani non ancora trentenni risposero ad una chiamata di grande eroismo!
Da allora la “chiamata” l’hanno sentita anche altri combattenti occidentali che, come Brett e i suoi amici, sono determinatissimi a smantellare le basi del Califfato: oggi fanno parte della Dwekh Nawsha anche altri americani, ma anche canadesi, australiani, britannici e francesi. Praticamente, si è venuta a creare una vera e propria “legione straniere cristiana” che combatte il Califfato.
Il contributo dei combattenti occidentali è stato importantissimo, vista la loro esperienza militare (Brett e i suoi compagni sono tutti veterani della guerra in Iraq e quindi peraltro conoscono bene quelle zone): essi hanno addestrato le unità della Brigata, che, a tutt’oggi, pur con pochi uomini e pochi mezzi, è in grado di proteggere le sue posizioni dall’avanzata dell’ISIS, realizzare operazioni di intelligence (per monitorare i movimenti della truppe del Califfato) e azioni di commando contro le postazioni nemiche.
E’ da dire che questi ragazzi specialissimi sono animati soltanto da idealismo religioso: non sono mercenari e stanno rischiando la propria vita senza ricevere assolutamente nulla in cambio. Anzi sono loro che hanno dovuto pagare per il viaggio in Iraq, per procurarsi l’armamentario e per mantenerlo efficiente.
Un’altra cosa è da precisare: se ci limitassimo a dire che Brett e i suoi compagni sono in Kurdistan per “proteggere i cristiani” senza aggiungere nient’altro non gli renderemmo giustizia.
In realtà, essi sono lì in difesa della dignità umana messa a serio rischio da organizzazioni come l’ISIS e (come hanno spesso voluto rimarcare alla stampa internazionale) a loro interessa proteggere ogni singola vita innocente minacciata da questa organizzazione criminale, indipendentemente dalla religione di appartenenza.
Ringraziamo Brett, Louis, Andrew, Scott e tutti gli altri per la grande testimonianza di Fede, infinito eroismo, altruismo estremo, difesa dei perseguitati e opposizione al male che ci stanno offrendo.
Quei ragazzi stanno combattendo e rischiando la propria vita anche per noi: per questo meritano la nostra gratitudine, la nostra ammirazione e le nostra preghiere
.".



Ringrazio Angelo, che mi dà sempre degli spunti fantastici.
Ha già scritto tutto lui.
Io aggiungo solo che noi Occidentali dovremmo sostenere di più questi cristiani, come dovremmo sostenere di più Israele, nella lotta contro l'ISIS ed i suoi terroristi che ammazzano tante persone innocenti.
Cordiali saluti.

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