leggete l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "L'avanzata dell'Isis verso l'Italia e il Vaticano".
L'articolo è stato scritto da Anna Bono.
Di esso è interessante la parte che recita:
"La Libia inoltre è per l’Isis un punto strategico da cui colpire l’Europa, come spiega su Naji.com Vincent Pollard, ex comandante di una unità di polizia antiterrorismo: “mentre sempre nuovi terroristi si riversano nel paese per sostenere l’Isis, i suoi leader si vantano sui social media dicendo che useranno la loro vittoria in Libia per invadere l’Italia e attaccare il Vaticano”.
Come si sia arrivati a questo è noto. La fine del regime del colonnello Gheddafi nel 2011 ha destabilizzato la Libia aprendola ai jihadisti. Quanto all’Africa subsahariana, la nascita di gruppi legati ad al Qaida, alcuni dei quali ora affiliati all’Isis, il loro moltiplicarsi, la formazione di reti transnazionali di cellule jihadiste, i loro intrecci con gruppi antigovernativi armati e con trafficanti di droga, armi, esseri umani, avorio: tutto questo è successo sotto gli occhi del mondo intero, informato grazie ai satelliti che riprendono da anni convogli di trafficanti, ribelli e terroristi mentre attraversano savane e deserti trasportando armi, merci e uomini.
Ma nessuno ha mosso un dito ed ecco il risultato: così dicono molti accusando l’Occidente di attivarsi solo quando c’è di mezzo il petrolio. Non è affatto vero. Programmi militari per arginare il fenomeno sono stati avviati fin dal 2002-2003 quando gli Stati Uniti hanno varato la Pan Sahel Initiative e la East Africa Counterterrorism Initiative, due progetti che hanno interessato dieci stati africani. L’altro fronte di lotta è stata la cooperazione allo sviluppo: programmi per centinaia di miliardi di dollari per modernizzare paesi arretrati e crearvi le condizioni affinchè le loro risorse naturali – petrolio, platino, diamanti... – diventassero volano di crescita economica e sviluppo umano, togliendo ai terroristi gli argomenti – povertà, ingiustizie, malgoverno... – con cui reclutano nuove leve nelle città sature di gente risentita e delusa.
Non è bastato. Molti gli errori, ma più di tutto ha contato la negligenza delle classi politiche africane troppo contaminate da corruzione e tribalismo per concepire il potere se non come opportunità di arricchimento e soddisfazione di ambizioni sfrenate. Così un nuovo problema si è aggiunto a quelli storici, e in gran parte irrisolti, del continente africano.
Adesso quelle al Vaticano sono minacce, proclami bellicosi accompagnati su internet da immagini che mostrano la bandiera dell’Isis sventolare sul Vaticano e i simboli religiosi cristiani rimpiazzati da quelli islamici. Ma in Africa il pericolo è reale: in questo momento soprattutto in Nigeria, con Boko Haram, e in Somalia, a causa degli al Shabaab, i jihadisti legati ad al Qaida. Il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari il mese scorso ha annunciato che, tempo tre mesi, e Boko Haram sarà sconfitto. Il primo ministro somalo Ali Sharmarke a giugno ha dichiarato che la guerra agli al Shabaab potrebbe concludersi entro fine anno.".
L'Isis spinge molte persone verso l'Europa per un motivo: destabilizzarla.
Un'Europa destabilizzata è più debole di fronte alla minaccia che l'Isis muove.
Del resto, non è nuova la "pratica dell'usare i popoli per creare confusione".
Sul blog "Ribellione Nazionale", ho scritto un articolo intitolato "I Turchi Ottomani e gli ebrei".
L'Impero Ottomano accolse gli ebrei espulsi dalla Spagna nel 1492.
Tuttavia, questa "tolleranza" da parte dei turchi non fu certo un atto di filantropia e di carità né disinteressata.
Al contrario, in modo quasi diabolico, i turchi volevano creare attriti tra ebrei e cristiani e porre inimicizia tra loro, così da presentare agli occhi mondo l'Islam come "unica religione di pace".
I Turchi avevano in ostilità tanto gli ebrei quanto i cristiani perché ritenevano che tanto gli uni quanto gli altri avessero interpretato male le Scritture e che l'Islam fosse "l'unica religione in grado di fare veramente la volontà di Dio".
Bisogna guardare al di là di ciò che sembra.
Invece di praticare il buonismo, vogliamo capire che l'Isis è pericoloso?
Cordiali saluti.
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