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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 8 giugno 2015

IX Domenica del Tempo Ordinario

Cari amici ed amiche,

queste sono le letture delle messe di domenica:
Dal libro del profeta Ezechiele, capitolo 17, versetti 22-24.
Così dice il Signore Dio:
"Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami lo coglierò
e lo pianterò sopra un monte alto, imponente;
lo pianterò sul monte alto d’Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all’ombra dei suoi rami riposerà.
Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso,
faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò".

Parola di Dio.


Salmo Responsoriale. Salmo 91.

Ritornello: È bello rendere grazie al Signore.

È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte.

Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c’è malvagità.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi, capitolo 5, versetti 6-10.
Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore.
Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.
Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.

Parola di Dio.

+ Dal Vangelo secondo San Marco, capitolo 4, versetti 26-34.

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura".
Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra".
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Parola del Signore.

Non a caso, Gesù paragonò il Regno di Dio al grano.
Con il grano si fa la farina e con la farina si fa con il pane.
Gesù stesso è il pane della vita, quel pane che a noi serve per il cammino verso il Regno di Dio.
Però, il Regno di Dio è anche un'altra cosa.
Per accedere al Regno di Dio non serve la ricchezza materiale.
Un uomo ricco che mette al centro di tutto la propria ricchezza non potrà mai arrivare al Regno di Dio.
Per essere nel Regno di Dio bisogna essere in grazia di Dio.
Questo va ben al di sopra delle ricchezze materiali, le quali di per sé non sono malvagie ma di esse l'uomo non deve fare degli idoli.
La brama e la cupidigia non fanno arrivare l'uomo al Regno di Dio e lo portano lontano da Dio e alla dannazione.
La ricchezza in sé non fa alcun male.
Dio, infatti, misura i cuori.
Cordiali saluti. 

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Ringrazio un caro amico di questa foto.