mai come ora le divisioni tra noi cattolici sono state così forti e marcate.
Sembra che tra l'ala conservatrice (a cui io mi sento vicino) e quella progressista del cattolicesimo corra un abisso.
Se noi cattolici conservatori diciamo no a qualsiasi forma di unione tra persone dello stesso sesso, all'aborto e all'eutanasia o esprimiamo delle perplessità verso la Comunione per i divorziati, i progressisti dicono una cosa più o meno differente.
In questi anni, io non ho mai visto una simile distanza tra noi cattolici.
Per esempio, noi cattolici conservatori diciamo:"L'immigrazione clandestina è un problema".
I progressisti parlano di accoglienza senza regole.
Noi cattolici conservatori difendiamo riti religiosi che fanno parte della tradizione, come le processioni patronali.
I progressisti ritengono che tutto ciò sia superato o che faccia parte del folclore ma che non alcuna spiritualità.
Io ho meno difficoltà a dialogare o a trovarmi in sintonia con gente di altra religione (come gli ebrei conservatori o i protestanti teocon) che non con i miei correligionari progressisti.
Mai come prima d'ora la divisione è stata così profonda.
Papa Francesco (nella foto) dovrebbe stare attento di fronte a questa divisione in seno alla cattolicità divisione che oggi è molto profonda.
Cordiali saluti.
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