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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 28 giugno 2015

Chi vuole il reato di tortura?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Chi vuole il reato di tortura cantava: "Basco nero vada al cimitero"".
Dell'articolo è interessante questa parte:

"Il titolo con cui il giornale Repubblica commentava l'adesione di Matteo Salvini alla protesta dei poliziotti contro il reato di tortura spiega precisamente chi sono quelli che, in realtà, desiderano una norma simile.

Quelli che desiderano vedere i poliziotti schedati e messi nella condizione di finire sotto processo ogni qual volta sollevino un manganello.

"Salvini shock", scriveva Repubblica, che evidentemente considera aberrante stare dalla parte delle forze dell'ordine. Ebbene, un motivo c'è. Ed è semplice da spiegare. La sinistra, infatti, preferisce difendere i black bloc, i No Tav e gli studenti violenti di ogni tipo che regolarmente mettono a ferro e fuoco le città italiane. Poi, quando si tratta di lanciare accuse contro la polizia e i carabinieri, non si tira mai indietro. Anzi, sono i primi della fila.

Il perché ha spiegato proprio Corrado Augias, una sorta di profeta sacro in questo senso, nella risposta ad una lettera dei lettori. "I carabinieri - scrive Augias - sono la raffigurazione concreta di quell'astrazione a metà tra filosofia politica e diritto positivo che chiamiamo Stato". E poiché odiano lo Stato, non sopportano di vedere nemmeno da lontano una divisa.

Loro, ammette Augias, sono quelli che da giovani cantavano senza rimpianti lo slogan "Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero", e che hanno trasmesso lo stesso sentimento ai loro figli e nipoti. Che ancora oggi scendono in piazza sventolando lo stesso grido, sputando sui caschi dei poliziotti, chiamandoli "pecorelle" e "schiavi". Poi, però, quando scappa il parapiglia (perché la polizia ha l'obbligo di mantenere l'ordine che i giovani contestatori vogliono rompere) si lamentano se qualcuno si fa male
."

Ora, con la recente legge sul reato di tortura, c'è il rischio serio che la polizia sia depotenziata e disarmata di fronte a situazioni di particolare violenza, come certe manifestazioni fatte da certi gruppi politicamente orientati che spaccano le vetrine dei negozi, che bruciano le automobili e che attaccano le forze dell'ordine.
In un Paese normale, chi fa atti che mettono a rischio la sicurezza delle persone viene preso, fermato con le giuste maniere e sanzionato ai sensi della legge.
In Inghilterra, un tifoso che si alza per gettare un oggetto in campo, viene preso dallo steward, si becca anche qualche botta (nel caso che egli faccia resistenza) e viene portato al più vicino posto di polizia.
Qui in Italia, invece, se c'è una situazione simile allo stadio, lo steward che cerca di mantenere l'ordine non solo rischia di prenderle dal tifoso esagitato ma se colpisce quest'ultimo rischia di essere denunciato a sua volta.
Lo stesso vale per i poliziotti quando sono in certe situazioni, come certe manifestazioni di certi gruppi.
Qui in Italia ci sono personaggi che ritengono che ribellarsi alla polizia sia una cosa bella, un atto di eroismo, e ritengono che la polizia sia il nemico.
In queste condizioni, come si può fare rispettare la legge?
Cordiali saluti.

10 commenti:

  1. Ma la tua soluzione qual è?
    Tu stesso infatti dici che i poliziotti che sbagliano gravemente come alla Diaz vanno puniti. Ma in base alle leggi attuali non vengono puniti (infatti l'hanno fatta franca con la prescrizione o sono stati condannati a pene irrisorie pur avendo massacrato spaccando teste e costole di persone innocenti).
    Dunque, anziché dire semplicmente 'no' (la cosa più semplice del mondo), proponi una soluzione.
    Sei diventato un Grillini della prima ora: sempre no, ma senza proposte.

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  2. Infatti tu stesso poni la necessità di distinguere tra i poliziotti che semplicmente eccedono (es uno schiaffo, un uso un po eccessivo della forza ecc) e quelli che si comportano da veri delinquenti che vanno invece puniti con proporzione.
    Ammesso che il reato di tortura odierno faccia di tutte le erbe un fascio punendo duramente tutti e che la vecchia normativa faccia lo stesso di tutte le erbe un fascio ma non punendo nessuno, per te la giusta legge quale è?
    Ma se non hai una soluzione allora taci, uomo medio! Sei diventato il signor no.

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  3. Prima di tutto, le leggi non sono retroattive. Lo dice la Costituzione.
    Ergo, se anche avessero fatto una legge contro la tortura per punire i poliziotti che avevano agito a Genova, questi ultimi sarebbero stati sanzionati perché la nostra Costituzione non riconosce la retroattività delle leggi.
    Lo dice l'articolo 25 delle nostra Costituzione.
    In secondo luogo, se sono "grillino" io, vuole dire che sono "grillini" anche i poliziotti che vedono in questa legge contro il reato di tortura come un atto punitivo nei loro confronti, un atto con cui si impedisce loro di lavorare.
    Io sto con i poliziotti.
    I poliziotti rischiano la vita per garantire l'ordine.

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  4. Ti ho chiesto quale è per te la soluzione equilibrata ossia una legge che tuteli i poliziotti che semplicmente eccedono e che punisca invece quelli che commettono veri e propri crimini (tipo diaz). Immagino che quando dici che stai coi poliziotti non ti riferisci a quelli delinquenti, almeno spero.
    Ti limiti dunque a dire no: parla in positivo, tu ce l'hai una soluzione?
    Ma se non ce l'hai allora fai il Grillino della prima ora: dici sempre no ma non proponi nulla.
    Ps che le leggi non siano retroattive è lapalissiano, qui si discute di leggi pro futuro.

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  5. Sottolineo che sto prescindendo dal merito della legge in questione.
    Ti sto chiedendo, dato che sei ad essa contrario, quale è la tua soluzione. Dire no infatti non risolve nulla se non è accompagnato da una proposta di soluzione. Penso sia lapalissiano.

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  6. Perché è ovvio che i fatti diaz e le 'condanne' successive hanno dimostrato che una modifica normativa è necessaria. Ma ammesso che la legge odierna sulla tortura è sbagliata, qual è per la soluzione giusta ed equilibrata? Ce l'hai? Se no, fai l'uomo medio da bar sport.

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  7. Un poliziotto picchia una persona che ha rubato una mela al bancone del supermercato e che (magari) non ha fatto neppure resistenza quando l'ha fermata commette un errore gravissimo.
    Un poliziotto che picchia un no global che spacca le vetrine dei negozi, che incendia le auto, che fa ogni atto di violenza e che gli fa resistenza fa il suo dovere, così come fa il suo dovere un poliziotto che ferma bruscamente un rapinatore.
    Si doveva partire da questo principio per fare una legge contro la tortura.
    Il ladro del bancone della frutta (che magari ruba perché ha fame) non è come il rapinatore o il no global che compie violenza.

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  8. Hai riperso la parola? E per forza, soluzioni non ne hai. Vai a scrivere al bar sport, medio! Il signor no.

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  9. Gli esempi che hai citato non rientrano nella fattispecie di tortura. Tu quella legge non l'hai nemmeno letta, è un tuo topico modo di procedere. Oppure dimostrami, disposizione alla mano, come i casi che hai citato entrino in quella legge.
    Tu parli in generale, fai chiacchiere da bar, parli per intuito o riporti acriticamente le parole dei politici che fanno il loro lavoro e cioè propaganda. Sei un uomo medio.
    Lo stesso salvini ha criticato questa legge senza mai analizzarla in televisione punto per punto e dimostrare così la veridicita di ciò che dice. Lui sa benissimo che non è così ma si rivolge ai cittadini medi per raccattare voti. Quanto meno un politico serio che critica una legge dello Stato dovrebbe analizzarla punto per punto, dimostrare la veridicità delle sue affermazioni e infine proporre la sua soluzione! Invece niente, solo uno stupido 'io sto coi poliziotti!': il massimo della decadenza politica perché priva di CONTENUTI.
    Siete un branco di uomini medi ed è a voi che si rivolge l'uomo delle massime semplificazioni ossia matteo salvini.
    Riportami la legge e dimostrami che hai ragione! Analizzala invece di parlare a vanvera, medio!

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  10. Io non auguro il male a nessuno ma se qualcuno venisse a casa tua, ti rapinasse, stuprasse la tua ragazza, ti prendesse a botte e la polizia non venisse perché non può agire, forse capiresti le cose.
    Tu sei tra quelli che vogliono una polizia impotente.
    I poliziotti stessi non vedono di buon occhio la legge sulla tortura.
    Le parole di Gianni Tonelli, segretario del SAP, lo confermano.
    Quello che è accaduto a Milano il 1 maggio scorso lo dimostra.
    Proprio perché c'è la legge sulla tortura, i poliziotti non hanno potuto fare niente e c'è stato un macello.
    Una legge sulla tortura doveva essere basata sul reato commesso.
    Ergo, un poliziotto che picchia una persona che ruba una mela al supermercato (magari perché ha fame) fa reato di tortura mentre un poliziotto che picchia un No Global violento o un rapinatore fa solo il suo dovere.
    Una legge sulla tortura si sarebbe dovuta basare su questo.
    Leggiti questo articolo: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/potevamo-prenderne-100-ci-stato-impedito-1123503.html.

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