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giovedì 25 giugno 2015

La protesta dei poliziotti

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "I poliziotti protestano: "La legge sulla tortura un regalo ai criminali"".
L'articolo è stato scritto da Magdi Cristiano Allam.
I poliziotti scendono in piazza contro la legge sulla tortura.
Questa parte dell'articolo è eloquente:

"Per la precisione la Polizia denuncia il nuovo articolo 613-ter del codice penale già approvato dal Senato che punisce l'istigazione a commettere tortura da parte del pubblico ufficiale nei confronti di altro pubblico ufficiale. La pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni si applica a prescindere dalla effettiva commissione del reato di tortura, per la sola condotta di istigazione. Di fatto se un pedofilo chiede ad un altro pedofilo di violentare una bambina e quest'ultimo non commette reati, non è punibile; se un mafioso ordina ad un altro di sciogliere nell'acido una persona e quest'ultima non lo fa, non è punibile; se a commettere «istigazione» è invece un poliziotto nei confronti di un collega, a prescindere o meno dall'adempimento di quell'ordine, viene punito.

In particolare, l'articolo 613-bis del codice penale punisce con la reclusione da 4 a 10 anni chiunque «con violenza o minaccia, intenzionalmente cagiona ad una persona a lui affidata, o comunque sottoposta alla sua autorità, vigilanza o custodia, acute sofferenze fisiche o psichiche»
.".

Effettivamente c'è questo rischio e c'è anche il rischio che la polizia venga indebolita di fronte a situazioni come quelle create da certe manifestazioni di certi movimenti.
Questa legge era stata fatta sull'onda dell'emozione dovuta alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo in merito a quanto accaduto alla sera del 21 luglio del 2001, durante il G8 di Genova, nella Scuola "Armando Diaz".
Non voglio entrare nel merito di quanto accaduto in quella sera anche se ricordo che nella giornata ci furono parecchie violenze da parte dei No-Global.
Era un brutto clima e (come si suol dire) qualche poliziotto potrebbe avere perso la Trebisonda e potrebbe essere andato oltre a quelle che erano le sue mansioni e potrebbe anche avere fatto del male anche a chi aveva solo manifestato senza fare violenza.
Però, ripeto, il clima era davvero orribile, visto che c'erano gruppi di facinorosi che bruciavano le automobili, spaccavano le vetrine, attaccavano i poliziotti e creavano pericolo alla sicurezza delle persone facendo ogni violenza.
Ora, la legge sulla tortura è stata fatta sull'onda di quell'emozione.
Il rischio è che ora la polizia abbia le mani legate di fronte a certe situazioni.
Cordiali saluti.


2 commenti:

  1. 1-perché usi il condizionale "potrebbe"?
    2-i poliziotti che hanno fatto quello che hanno fatto e quelli che potrebbero farlo in futuro, per te meritano o no il carcere? Ciò non ancora si è capito.

    RispondiElimina
  2. Se un poliziotto sbaglia e ci sono prove certe, quel poliziotto deve essere sanzionato, come gli altri.
    Però, oggi, c'è il timore che questa legge sulla tortura possa fare sì che la polizia abbia le mani legate di fronte a certe situazioni.
    Anzi, il timore è anche fondato, visto quello che è accaduto a Milano il 1 maggio.
    Quello che conta in questa storia è questo.

    RispondiElimina

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