l'Enciclica di Papa Francesco "Laudato si" può essere descritta con un solo termine: discutibile!
Se sul fatto che i popoli abbiano pagato per il salvataggio delle banche non può essere certo messo in discussione (perché è la verità ed è sotto gli occhi di tutti) su altri punti questa enciclica dovrà essere oggetto di discussione.
Essa può dare spunto a varie interpretazioni, alcune delle quali possono essere fuorvianti o comunque non portatrici di cose giuste.
Per esempio, parliamo della proprietà privata.
Secondo il testo, la tradizione cristiana "non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile" quel diritto ma "ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata".*
Ora, faccio un esempio.
Un uomo ha una proprietà e su quella proprietà decide di fare un'azienda.
Quell'uomo fa una cosa giusta o una cosa sbagliata?
La risposta è semplice: quell'uomo fa una cosa giusta.
La sua azienda crea lavoro e contribuisce a fare girare l'economia, portando il benessere.
In questo caso, la proprietà privata ha un valore sociale.
Del resto, i sistemi in cui la proprietà privata è stata abolita sono miseramente falliti.
La storia ha condannato queste idee contro la proprietà privata perché esse sono contro la naturale tendenza di una società umana.
Il grande San Tommaso Moro (7 febbraio 1478- 6 luglio 1535) scrisse di un mondo "ideale", "L'Utopia".
In questo mondo era abolita la proprietà privata ma anche lo stesso autore disse che nella realtà una cosa del genere sarebbe stata irrealizzabile.
Lo stesso discorso vale per l'ambiente.
Che l'uomo stia facendo danni è sotto gli occhi di tutti.
Però è anche vero che il riscaldamento globale è in buona parte dovuto alla natura.
Ricordo che nel XVI secolo ci fu una piccola glaciazione.
Questo è storicamente documentato.
Inoltre, ci sono anche fenomeni naturali che possono contribuire a cambiare il clima.
Pensiamo alle grosse eruzioni vulcaniche,
Questa enciclica può essere interpretata in vari modi.
Questo può essere anche pericoloso.
Cordiali saluti.
Fonte "Il Giornale"
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