leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato ""La condanna sconfessata dimostra che i giudici non sono stati imparziali"".
In questa intervista, l'avvocato Nicola Madia (che è anche docente di diritto nell'Università di Tor Vergata di Roma) parla della sentenza con cui era stato condannato il presidente Berlusconi in questo modo:
"Ha dell'incredibile perché il relatore è lo stesso della sentenza Berlusconi e sulle stesse questioni si esprime in modo diametralmente opposto. Qui viene dichiarato inesistente il reato di frode fiscale che invece ha portato Berlusconi alla condanna".
Questa è l'intervista condotta dalla giornalista Patriza Tagliaferri:
Giornalista: Su quali basi?
Avvocato Madia: "Il reato di frode fiscale sussiste se nella dichiarazione del redditi inserisci elementi falsi oppure dichiari che hai sostenuto un costo che invece non hai sostenuto, quindi il responsabile del reato è colui che sottoscrive la dichiarazione falsa. Per le società è il legale rappresentante a presentarla, che nel caso di Berlusconi era Confalonieri, il quale è stato assolto perché ritenuto completamente ignaro. E oggi che dice oggi questa sentenza? Che in una situazione del genere non si può punire chi ha posto in essere delle frodi antecedenti alla presentazione della dichiarazione dei redditi, l'unica che rivela ai fini del reato fiscale».
Giornalista: Un principio che non trova posto tra le righe della sentenza Berlusconi?
Avvocato Madia: "Questo principio è stato sconfessato nella sentenza Mediaset perché in quel caso nonostante Confalonieri fosse in buona fede e Berlusconi responsabile solo dell'operazione di compravendita dei film a prezzi gonfiati ma non anche di aver incitato qualcuno a presentare una dichiarazione fasulla, l'ex premier è stato ritenuto colpevole".
Giornalista: Questa interpretazione avrebbe potuto cambiare l'esito del processo?
Avvocato Madia: "Certo, è una differenza radicale perché avrebbe consentito di assolvere anche Berlusconi dicendo moralmente avrai pure fatto un'operazione che può avere degli scopi non chiari, ma non hai commesso la frode perché non hai partecipato alla fase di sottoscrizione della dichiarazione".
Giornalista: In questa sentenza si afferma un principio consolidato nella giurisprudenza?
Avvocato Madia: "Un principio garantista e si sottolinea che ha subito un'unica deroga, proprio con la sentenza Berlusconi".
Giornalista: Questa sentenza potrebbe servire per chiedere la revisione?
Avvocato Madia: "Non credo, perché ci sarebbe un errore di diritto dei giudici che hanno interpretato male la legge, ma gli errori non conducono alla revisione, sono assorbiti dal giudicato".
Giornalista: Potrebbe però servire a spianare la strada davanti alla Corte di Strasburgo?
Avvocato Madia: "Può senz'altro servire per dimostrare che la Corte che ha giudicato Berlusconi non è stata una Corte serena e imparziale e potrebbe contribuire a configurare la violazione dell'articolo 6 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo, quella sul giusto processo. Perché il fatto che Berlusconi, unico caso in Italia, sia stato giudicato colpevole rispetto a un fatto che la giurisprudenza ha ritenuto non integrante la frode fiscale, contribuisce a denotare una mancanza di serenità e imparzialità del collegio. Tanto più se si considera che il relatore è lo stesso che ha poi smentito lo stesso principio dichiarando lui stesso che la sentenza Berlusconi costituisce un precedente isolato che non deve essere seguito".
Giornalista: Dopo la sentenza Berlusconi si erano diffuse delle voci su un disaccordo tra i giudici del collegio....
Avvocato Madia: "Si era detto che il relatore fosse stato messo in minoranza e che fosse in disaccordo con il resto del collegio perché proprio sulla base di questo argomento avrebbe voluto annullare la condanna. E secondo me questa sentenza avalla queste voci".
Adesso i soliti comunisti che odiano il presidente Berlusconi dicono che l'avvocato Madia delegittima la magistratura.
In realtà, di fronte a situazioni dubbie come questa, non sono io né sono altre persone che la pensano come me a delegittimare i magistrati.
Infatti, sono i magistrati stessi (quelli che si rendono protagonisti in certe vicende) a non dare al cittadino comune (come me) un'immagine positiva della magistratura.
Se per un reato compiuto da una persona c'è una sentenza e per lo stesso reato compiuto da un'altra persona c'è una sentenza diversa qualcosa non quadra.
Cordiali saluti.
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