Il blocco navale? E' cosa doverosa!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato ""Ho una casa da 13 milioni" Le frasi degli scafisti-nababbi".
Queste parole fanno il paio con quelle scritte su Facebook da una mia amica (la stessa dell'articolo precedente) e che recitano:

"Il Blocco Navale non è un atto di guerra ma un atto dovuto, umanitario. Fermerebbe le partenze e quindi migliaia di morti e speculazioni su questi. Le popolazioni in difficoltà per pagare gli scafisti vendono tutto, case, gioielli lo facessero per contribuire ad un viaggio aereo. ( con tanto di documenti). Sarebbero più sicuri, controllati e soprattutto smistati giustamente.A mio avviso solo così l'Europa non si tirerebbe indietro. Solo così le coste italiane non sarebbero l'unico punto di arrivo, solo così riusciremmo a non essere invasi. Chissà se i " pacifinti " e le cariche politiche avranno avuto il mio stesso pensiero? Sicuramente!...Se ci sono arrivata io perché non dovrebbero arrivarci loro? Ahhhh dimenticavo...Se così facessero come ci speculerebbero?".

La risposta alle domande di questa mia amica è semplice: ci sono degli interessi.
Pensiamo alle cooperative e a quello che è saltato fuori con l'inchiesta di "Mafia Capitale".
Il blocco navale del sud del Mare Mediterraneo sarebbe una cosa sacrosanta.
Bisogna impedire agli scafisti di portare delle persone in qualsiasi modo.
Questi scafisti sono finanziati da associazioni criminali e da terroristi.
Questi ultimi, tra l'altro, vogliono destabilizzare l'Italia con l'immigrazione clandestina.
Il blocco navale sarebbe un atto doveroso, anche verso quei poveretti che vengono caricati sui barconi per partire dalla Libia ed arrivare qui da noi.
La recente tragedia, in cui sono morte 750 persone, ci deve ricordare questo.
Cordiali saluti.