leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Se i vescovi non vedono il disagio degli italiani".
L'articolo comincia così:
"La situazione è ai limite della sostenibilità. Anche i sindaci del Pd hanno aperto gli occhi e si sono accorti che così non si può andare avanti. Gli sbarchi dal Nord Africa continuano a lievitare e il numero di immigrati da accogliere e sistemare nei centri di prima accoglienza sta diventando ingestibile.
Il Viminale tampona dove può e demanda ai prefetti una soluzione concreta. E, mentre governo e Unione europea voltano lo sguardo da un'altra parte, ci sono alcuni vescovi che gettano benzina sul fuoco. Perché, se da una parte sollecitano un maggior spirito di accoglienza, dall'altra sembrano non vedere i disagi e i sacrifici cui sono chiamati quotidianamente gli italiani.".
Una Chiesa senza carità è una Chiesa che non ha senso.
La Chiesa deve fare la carità perché Dio è carità.
Su questo non ci piove.
Però, alcuni vescovi hanno "accentuato la loro vocazione alla carità" verso gli immigrati senza accorgersi che invece ci sono tanti italiani bisognosi.
Questo è un problema serio.
Tra l'altro, questi immigrati vengono qui da noi clandestinamente.
Questo non può essere accettato.
Un immigrato clandestino (come tale) è una persona che viene qui da noi in modo irregolare.
Quindi, per noi italiani egli è un costo e mette a rischio la nostra sicurezza.
Ora, questi vescovi "pro-immigrati" hanno perso il senso della realtà.
Lo dico da cattolico: questo loro atteggiamento rischia di legittimare atteggiamenti anticattolici.
Ci sono famiglie italiane che non arrivano alla fine del mese.
Ci sono famiglie italiane che vengono sfrattate dalla case popolari perché non riescono a pagare affitti esosi.
Ci sono disoccupati ed aziende che falliscono.
Ci sono sempre più fenomeni di micro-criminalità, spesso condotti da immigrati clandestini.
Certi vescovi e membri del clero cosa fanno?
Essi parlano di accoglienza di persone che vengono qui irregolarmente.
Di fronte a ciò, la gente rischia di allontanarsi dalla Chiesa.
Oltretutto, ci sono tanti membri del clero che non la pensano come i succitati vescovi e che invece ritengono che l'immigrazione clandestina sia un problema.
Quindi, questo atteggiamento di questi vescovi "pro-immigrazione" sta provocando una frattura nella Chiesa.
Dire no all'immigrazione clandestina non è mancanza di carità ma è un atto di civiltà.
Infatti, l'immigrazione clandestina è spesso gestita da mafie e da associazioni terroristiche.
Del resto, Paesi come l'Australia sono contro l'immigrazione clandestina.
Il video qui sotto lo dimostra.
Anzi, essa è un Paese civile ed accogliente.
Termino, con una nota di colore.
Sicuramente, i soliti fautori del buonismo mi daranno addosso e mi diranno che io sono un "cattolico ad intermittenza".
Io ricordo che Gesù Cristo non ha mai detto di mettere a rischio la sicurezza e la coesione sociale del proprio Stato.
Sa a loro non sta bene ciò, facciano una petizione al Papa con chiedono la mia scomunica.
Vediamo se saranno ascoltati.
Sono ironico.
Cordiali saluti.
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