Ieri ho sentito un pezzo del discorso di Matteo Renzi.
Debbo riconoscergli una cosa: è un bel furbacchione!
Prima, egli parlava di un Partito Democratico non più fondato sull'anti-berlusconismo ma su idee concrete, di volere battere il presidente Berlusconi il centrodestra politicamente e di rifiuto dell'ideologia post-comunista.
Oggi, il sindaco di Firenze, dice che il presidente Berlusconi dovrebbe andarsene e che non potrebbe stare in Parlamento (alla faccia del volerlo battere politicamente) e strizza l'occhio alla sinistra del Partito Democratico, non dicendo più quello che dovrebbe dire un moderato, ossia criticare i sindacati e rifiutare seccamente il massimalismo.
Come sono cambiate le cose.
Oramai, abbiamo capito il personaggio ed il video qui sotto lo dimostra.
Renzi, con le sue battute che lo rendono simpatico, e con il pensiero ondivago con cui a volte strizza l'occhio agli elettori di del centrodestra, dicendo cose simili a quelle dette dal centrodestra, e altre strizza l'occhio a quelli di sinistra, rispolverando il vecchio anti-berlusconismo e parlando, per esempio, di ius soli, vuole solo tre cose, il vertice del Partito Democratico, quello del centrosinistra e Palazzo Chigi.
Sicuramente, egli ha una grande ambizione.
Avere una grande ambizione è pericoloso per chi ce l'ha e per gli altri.
Quando si fa politica un po' di ambizione non guasta ma se essa eccede si deve fare in modo che il proprio interesse personale non travalichi quello della realtà che si governa.
Io penso che Renzi sia al limite.
Renzi vuole somigliare al presidente Berlusconi, per distruggere il Popolo della Libertà e portare la sinistra al governo, facendo un patto con i massimalisti, poiché senza di loro non potrebbe governare.
I patti con i massimalisti non hanno portato bene all'Italia
Romano Prodi docet!
Cordiali saluti.
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