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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 23 settembre 2013

Corte Campione, la recensione dei piatti



Cari amici ed amiche.

Com'è noto, sabato si è sposato mio fratello.Ovviamente, gli faccio i miei migliori auguri ma questi glieli ho già fatti in privato e ringrazio anche (anche a parte sua) l'amico Angelo Fazio e tutti gli altri che mi hanno contattato su Facebook per fare gli auguri.
Il ricevimento si è tenuto presso il ristorante "Corte Campione", un ristorante che si trova a Bagnolo San Vito (in Provincia di Mantova), in località Campione, in via Campione 40.
L'edificio in cui è ospitato il ristorante è stupefacente.
Sul sito del ristorante c'è scritto:

"A Corte Campione, tutto parla di mantovanità, di storia e di vissuto ed è questo che la famiglia Lebovitz vuol trasmettere prima ancora alla propria equìpe di cucina, così da poter avvolgere di un armonico piacere i propri ospiti.
Cucina in movimento quindi, legata alla filosofia Corte Campione.
Parlare allora di stagionalità e territorio, può sembrare addirittura fuori luogo se non si parla di mantovanità, nel suo significato più intimo, delle sue terre e delle sue genti, dei suoi costumi e della sua cultura, del suo divenire storia.
Ecco il contesto nel quale si esprime l'arte del ricevere della famiglia Lebovitz di Corte Campione, creando identità enogastronomiche di prestigio esclusive e personalizzate.".

Il tema è centrato.
L'edificio in cui si trova il ristorante è una tipica corte mantovana.
Tra l'altro, c'è un po' della mia zona, Roncoferraro.
Infatti, i Lebovitz sono di Roncoferraro e lì si trova la cantina Lebovitz, che fornisce i vini.
Da roncoferrarese sono orgoglioso.
L'edificio, con le sue sale è magnifico. Merita un bel voto, 10.
Ora, recensisco  l'ospitalità.
L'ospitalità è stata molto cordiale.
Appena noi siamo arrivati, i camerieri ed il maître ci hanno subito e accolti con un banco con gli aperitivi (alcolici e analcolici) e con grande professionalità.
Meritano un bel 10.
Subito è stato allestito il buffet con gli antipasti. 
Ora, inizio a recensire i piatti.
Gli antipasti erano assortiti.
C'erano piatti freddi a base di capesante e di gamberetti presentati nelle conchiglie di capesante, mini-arancini di riso, olive all'ascolana, insalata russa servita in cartocci, mini-involtini primavera, pizza, focaccia farcita, formaggio Grana Padano, mini-insalate con caprese (bocconcini di mozzarella e pomodoro) e salumi.
Il tutto era molto abbondante.
Gli antipasti erano ben presentati ed erano davvero molto buoni. Sentiva che gli ingredienti erano di qualità.
Il mio voto è 10.
Il buffet si è tenuto all'aperto mentre all'interno si è tenuto il pranzo.
Ora, recensisco i piatti del pranzo.
Il primo piatto, ad essere sincero, non mi ha convinto.
Esso era un risotto con formaggio pecorino di Pienza e pere, mantecato con una riduzione di vino Chardonnay e miele.
Il risotto era strano.
Esso era sbilanciato nei sapori.
Un abbinamento tra formaggio e pere è un classico.
Anche un abbinamento tra formaggio e miele è un classico.
Qui, purtroppo, la nota dolce delle pere e del miele ha soverchiato letteralmente quella del pecorino di Pienza, un formaggio non molto stagionato e quindi delicato.
Secondo me, lo chef non avrebbe dovuto fare un simile accostamento.
Avrebbe potuto fare un risotto pecorino-pere, mantecato con burro e formaggio Parmigiano-Reggiano.
Oppure, avrebbe potuto usare quella riduzione di vino Chardonnay e miele, ma senza le pere.
Questa combinazione pecorino-pere e miele ha visto prevalere il dolce. 
Il pecorino è stato ammazzato dal miele e dalle pere.
Un piatto potenzialmente ottimo è stato rovinato da un ingrediente in più. 
Il mio voto è 5,5.
Invece, è stato fantastico l'altro primo, maccheroncini trafilati al bronzo  con un sugo a base di salsiccia e vino Lambrusco.
La pasta (fatta in casa) era cotta al punto giusto e bella ruvida.
Questa sua ruvidità le ha permesso di catturare il sugo.
Il sugo con il sapore della salsiccia e l'aroma del Lambusco è stato fenomenale.
Lo consiglio a tutti.
A questo piatto do un bel 10 con lode.
Dopo i primi, è stato servito un sorbetto alla ciliegia.
Essendo astemio e sapendo che spesso nei sorbetti si mette una componente alcolica, ne ho assaggiato un poco.
Il sorbetto era buono.
Esso è stato rinfrescante.
Il mio voto è 9.
Poi, sono arrivati i secondi.
Il primo dei due era un secondo a base di carne di maiale.
Sul menu c'era scritto "Gran Cosciotto di maiale della tradizione" poi, però, il cameriere aveva detto che era guanciale.
Forse, questo qui pro quo si sarebbe potuto evitare.
Tuttavia, il piatto era fantastico.
La carne era tenera come il burro.
Nella cottura, il suo grasso l'ha insaporita e resa morbida.
Un bel 9,5 non glielo toglie nessuno. 
L'altro piatto era una tagliata di controfiletto di Black Angus, con rucola.
La carne era tenerissima e ben condita.
Il mio voto è 10.
I contorni erano patate al forno ai due sali e verdure gratinate.
Mi è sembrato di sentire il sapore del sale di Cervia, un sale "dolce".
Il sale di Cervia, infatti, non ha cloruri amari (come il cloruro di magnesio) e questo lo rende delicato.
Da tecnico di laboratori chimico, anche se disoccupato,so come funzionano certe cose.
Le patate avevano, quindi, un buon sapore.
Anche le verdure gratinate non erano male.
Il mio voto è 9,5.
Poi, è arrivata una rinfrescante macedonia.
Il rapporto tra frutta, zucchero e sciroppo era centrato.
C'era un perfetto equilibrio.
La macedonia non era troppo zuccherata né troppo acquosa.
Il mio voto è 10.
Il pranzo non poteva finire con la torta nuziale.
Quando mio fratello e mia cognata l'hanno tagliata mi sono commosso.
La torta era a strati ricoperta di panna.
Gli strati di pan di Spagna e crema erano perfettamente equilibrati.
La crema era omogenea e dolce ma non stucchevole.
La torta merita un bel 10.
Consiglio di mangiare nel ristorante "Corte Campione".
Qui si trova l'essenza della cultura mantovana.
Cordiali saluti.







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