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domenica 5 maggio 2013

Perché Papa Francesco ce l'ha con il diavolo?

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Tempi.it", ho trovato un articolo interessante che è intitolato "Ecco perché papa Francesco ce l’ha così tanto col diavolo (e con chi ne nega l’esistenza)".
L'articolo è stato scritto da Inos Biffi e di esso è  molto interessante la parte che recita:


"Dopo che è apparso l’uomo, opera del sesto giorno della creazione, si avverte la presenza di qualcosa di misterioso e di inquietante, quella del serpente. Quello che intraprende presso i progenitori e che si ripromette di ottenere da loro stupisce e sconcerta: si propone di insinuare in essi il sospetto nei confronti di Dio, di persuaderli cioè che i divieti da lui posti provengono da una sua gelosia, da un suo timore di essere equiparato da loro. Il serpente incarna, proprio all’inizio del mondo e della sua storia, la presenza di un essere invidioso: «Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo» (Sapienza, 2, 24). Nel Nuovo Testamento si torna spesso su quel serpente. Gesù vi si riferisce dichiarando che il diavolo è «omicida fin da principio»; in lui «non c’è verità»; «quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna» (Giovanni, 8, 44). E ancora Gesù lo definisce «Principe di questo mondo» (Giovanni, 12, 31; 16, 11).".

Questo argomento è spesso oggetto di accesa discussione con mio cugino.
Effettivamente, Papa Francesco ci mette in guardia dal diavolo.
Prima di tutto, bisogna capire chi è il diavolo.
Ora, il diavolo non è tanto quell'essere quasi teatrale che viene rappresentato da una figura metà umana e metà animale, con ali di pipistrello, corna, piedi caprini, coda da fauno ed orecchie a punta e con in mano il forcone.
Il diavolo è di per sé l'essere che vuole distruggere l'umanità, il male in persona.
Egli è tanto più pericoloso, quanto la sua azione è subdola.
Un male che si vede subito si può affrontare subito.
Un male che all'apparenza non si vede e che si mostra solo nel tempo è assai più difficile da affrontare e da battere.
L'azione di Satana (in ebraico "Satan", ossia l'"Avversario") è tanto più pericolosa quanto più è subdola.
L'azione del diavolo è molto semplice: è dividere l'uomo da Dio, ingannandolo e facendogli credere di essere come Dio.
L'uomo che si allontana da Dio è destinato poi a fare disastri.
La storia lo dice.
Basti pensare ai regimi totalitari, come nazismo e comunismo.
L'uomo, infatti, è un essere imperfetto.
Egli ha tanti sentimenti buoni ma ne ha anche di cattivi.
Il diavolo sfrutta le debolezze dell'uomo (come ad esempio la cupidigia o l'eccessiva ambizione) per fare sì che egli si ribelli a Dio e diventi il "dio di sé stesso".
Da qui vengono tutte le tragedie umane.
Per questo, Papa Francesco ci mette in guardia.
Oggi, è venuta meno l'idea del discernimento del bene dal male.
In questo contesto, il diavolo va nozze.
Purtroppo, gli effetti si vedono.
Vi sono famiglie che si rompono, suicidi, omicidi, stupri, truffe, cattiva politica e quant'altro di negativo.
Il diavolo è un essere invidioso di Dio.
Io sono sempre stato dell'idea che l'invidia sia la presa di coscienza del proprio fallimento.
Il diavolo sa di avere fallito e questo gli genera un rancore verso Dio e verso gli uomini.
Se già un essere umano in queste condizioni fa danni, figuriamoci il diavolo. 
Bisogna stare molto attenti.
Cordiali saluti. 


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Ringrazio un caro amico di questa foto.