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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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giovedì 2 maggio 2013
Dal blog "Portal Legionario": Uruguai: perto de reverter lei que liberou aborto
Cari amici ed amiche.
L'amico Marco Stella ha portato alla mia attenzione un articolo scritto sul blog "Portal Legionario" che è intitolato "Uruguai: perto de reverter lei que liberou aborto" che recita:
"Os uruguaios deram um importante passo rumo à reversão da lei que legalizou o aborto no país, aprovada pelo congresso em setembro do ano passado. Conforme informam as agências internacionais, grupos descontentes com a descriminalização da prática conseguiram 67 mil assinaturas para dar início aos trâmites necessários à realização de um referendo que pode anular a legislação vigente desde dezembro. O site HazteOir destaca que o número de adesões foi, inclusive, muito maior do que a obrigatória por lei, que era a de 52 mil assinaturas.
Agora, a Corte Eleitoral tem 45 dias para convocar uma primeira votação na qual ao menos 25% do total de eleitores devem comparecer voluntariamente às urnas e para dizer se querem ou não que ocorra o referendo. Se o “sim” vencer, em até quatro meses a população será enfim convidada a dizer se querem ou não que a liberação do aborto seja anulada.
A conquista, portanto, é inicial, mas já mostra a força de reação do povo uruguaio ao ser ignorado pelos parlamentares numa votação apertadíssima que rachou a classe política. O aborto foi liberado no Uruguai pela diferença de 50 a 49 votos.
Logo que a lei foi aprovada, médicos, políticos e manifestantes pró-vida já haviam adiantado que fariam tudo que estivesse ao seu alcance para revertê-la, conforme contou o vice-presidente do Movimento Brasil Sem Aborto, Jaime Ferreira Lopes, em artigo publicado na Gazeta do Povo em 28 de outubro de 2012. Na ocasião ele destacou ainda que “o movimento revisionista de leis liberalizantes da prática do aborto torna-se cada vez mais forte em diversos países, como nos Estados Unidos, na Espanha e em Portugal”.
A campanha pela reversão da lei no Uruguai conta com o importante apoio de centenas de ginecologistas que protestaram nas ruas em janeiro, devido às pressões do governo para limitar a objeção de consciência, obrigando-os a fazer abortos. ".
Oggi, giorno in cui il Papa emerito Benedetto XVI torna in Vaticano, la Chiesa e la società civile lottano contro tutte le tendenze del relativismo.
Quello che sta accadendo in Uruguay è folle!
L'11 aprile 2013, il Parlamento uruguaiano ha approvato una legge (caldeggiata dal governo di sinistra del presidente tupamaro José Mujica) che permette i matrimoni gay.
Una legge pro-matrimoni gay è deleteria.
Essa scardina il principio della famiglia, il principio su cui si fonda la società.
Ora, si vuole favorire l'aborto, annullando un provvedimento che era stato preso in precedenza e che frenava l'aborto.
In pratica, si vuole rendere l'aborto una cosa completamente normale.
In realtà, l'aborto non è una cosa normale.
Esso non è neppure una cosa civile!
Chi dice che l'aborto sia segno di civiltà, dice una grande sciocchezza.
Se una madre che uccide il proprio figlio è civiltà, io sono il re d'Inghilterra.
Siamo alla follia pura!
Poi dove si andrà?
Si andrà verso l'eugenetica, una pratica già usata dai nazisti?
In pratica, si farebbero i figli "su misura".
Giocare a fare Dio non porta niente di buono.
La liberalizzazione dell'aborto altro non può essere che un passo verso l'eugenetica ed ogni idea che calpesta la vita.
Qui c'è anche un danno culturale.
Qui si vuole scardinare la famiglia e scardinando la famiglia si distrugge la società che conosciamo.
Così, si crea un'altra società, una società che non ha il senso del bene e del male e in cui la statolatria è la nuova religione.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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