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martedì 1 ottobre 2019

Il Cimitero Ebraico di Mantova non si tocca...per il bene della città!

Su "Italia chiama Italia", ho redatto un articolo che parla del Cimitero Ebraico di Mantova del progetto "Mantova Hub" che l'amministrazione comunale virgiliana vuole portare avanti e che rischia di distruggere il monumento.
Ne riporto questo stralcio:

"Ricordo che quella di Mantova è la più antica comunità ebraica della Lombardia. La storia di Mantova con gli ebrei è lunga otto secoli. Le prime notizie sulla presenza degli ebrei a Mantova risalgono al 1145. Secondo certe fonti, il primo nucleo della comunità ebraica di Mantova si sarebbe formato vicino a Barbasso, una località del Comune di Roncoferraro, ove risiedo. Il Cimitero Ebraico fu autorizzato dal marchese Gianfrancesco Gonzaga nel 1442. Nel Rinascimento, gli ebrei diedero un grande apporto alla vita culturale della città. Cabalisti e uomini di cultura sono sepolti proprio nel cimitero. Tra le persone sepolte nel luogo vi è anche il cabalista del secolo XVI Azaria da Fano.

Il Cimitero Ebraico non deve essere distrutto o intaccato. Semmai, deve essere salvaguardato e manutenuto. Dunque, l’auspicio è che si trovi una soluzione che possa salvaguardare questo luogo, pur senza abbandonare il progetto “Mantova Hub”"
.

Ammodernare e  riqualificare l'area intorno al Cimitero Ebraico va bene ma quest'ultimo non deve essere intaccato.
Semmai, deve essere tutelato e manutenuto.
Ricordo che Mantova (la mia città natale) ha una lunga storia con l'Ebraismo.
Tra l'altro, il primo nucleo della comunità ebraica si formò a Barbasso, località del Comune di Roncoferraro, che è il Comune in cui risiedo.
Ricordo anche che l'archiatra dei Gonzaga (che era il medico di corte) era un ebreo.
Nella Mantova del Rinascimento, circa l'8% della vita culturale fu prodotto da ebrei.
Un esponente importante della cultura ebraica a Mantova fu Azaria da Fano (Menahem Azariah da Fano, 1548-1620).
Egli fu un cabalista e scrisse opere molto pregevoli come un libro di estratti dal codice di Isaac Alfasi (1013-1103).
Dunque, il Cimitero Ebraico di Mantova non può essere toccato.
Manometterlo o (peggio) demolirlo non sarebbe solo una mancanza di considerazione verso ebrei ma verso tutta la città di Mantova.
Mi complimento per la lettera al direttore della "Gazzetta di Mantova" che è stata scritta dall'amica Paola Farina.
Ella ha citato un'intesa stipulata il 27 febbraio 1987 e diventata legge n.101 del 8 marzo 1989 e valida almeno fino al 2086.
Si dovrebbe guardare anche a ciò.

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