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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 25 ottobre 2019

Israele, ora tocca a Gantz

Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha conferito il mandato di formare il nuovo governo a Benny Gantz, leader del partito Blu Bianco.

Dopo la rinunzia del premier uscente Benjamin Netanyahu, Rivlin ha dato l'incarico a Gantz.
Vedremo cosa combinerà l'ex-generale, che tanto voleva avere il mandato.
Ora, i numeri nella Knesset sono impietosi. Essi danno 33 seggi al partito di Gantz e 32 seggi al Likud di Netanyahu.
Dunque, Gantz dovrà fare una coalizione.
Queste sono le parole dell'ex-generale: "Siamo qui per rappresentare tutti, i haredim, con i quali dobbiamo sederci e parlare come fratelli, i cittadini arabi, i nostri fratelli drusi, così come tutti gli altri".
Ora, Gantz vorrebbe fare un governo di unità nazionale ma per fare ciò serve anche il Likud.
Tuttavia, il leader del Likud è Netanyahu, il quale di certo non vuole rinunziare a dire la sua.
Dunque, il compito sembra davvero difficile.
Gantz ha 28 giorni di tempo per costituire un nuovo governo.
Se non ci riuscisse, si dovrebbe tornare a votare una terza volta, con il rischio di un nuovo esito incerto.
Il timore più grande, però, è che Gantz formi un governo debole ed incapace di portare avanti una politica atta a difendere Israele dalle varie minacce.
Il caso israeliano dimostra ancora una volta i problemi che dà il sistema proporzionale.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".