Del resto, anche l'arcivescovo di Canterbury Justin Welby (che non è un pericoloso neofascista) ha rivelato di avere delle perplessità sulla compatibilità tra l'Islam e la nostra società.
Il problema è molto semplice.
L'Islam non concepisce l'idea di separazione tra Stato e Chiesa.
Per l'Islam non c'è distinzione tra sfera temporale e sfera spirituale.
La Sharia (che è il codice islamico) deriva dal Corano e per un musulmano non è facoltativa.
Questo pone delle questioni rilevanti per ciò che concerne certi temi, come la questione della donna.
Per esempio, l'idea che un uomo non musulmano possa sposare una donna musulmana solo dopo che egli si è convertito all'Islam va contro quelli che sono i nostri principi.
Il burqa è una forma di sopraffazione sulla donna.
Penso anche alla questione degli omosessuali, che nei Paesi islamici hanno problemi.
Una cosa è essere contro il matrimonio omosessuale (cosa pienamente legittima e, dal mio punto di vista, corretta) ma ben altro è gettare gli omosessuali dai palazzi o fare a loro angherie e questo è rivoltante.
Inoltre, si debbono monitorare le moschee.
Bisogna vedere chi le finanzia e le dirige e si deve intervenire se vi sono contiguità con certe realtà del fanatismo e del terrorismo islamico.
Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.
Insomma, Salvini pone un tema importante.
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