Cari amici ed amiche,
l'amico Vito Schepisi mi ha proposto questa sua bella nota:
Dopo un fine anno che mi ha visto acciaccato da tosse e febbre, questa mattina mi sono svegliato pensando che il 2017 potesse nascere all’insegna del meglio. Diciamo meno peggio così non esageriamo. Non ho più la febbre e il sole è tornato a illuminare la finestra della mia stanza e per un meteoropatico come me è già un gran risultato.
Nel 2016, cioè ieri sera, rispondevo così ad un’amica che mi faceva gli auguri su Facebook: Il 2016 è stato un anno orribile, ma si sono rivelati tutti gli elementi perché possa anche essere un anno di svolta. Per chi vuole vedere, lo scenario dovrebbe essere chiaro: non esiste un uomo o una scelta politica che possa cambiare le cose e, nel caso dell'Italia, reggerla dal precipizio. Saremo la nuova Grecia. Sarà solo questione di tempo. Sono troppe e impopolari, e a volte politicamente così inconciliabili, le misure necessarie per fermare il declino. Poi ci sono le ricette degli imbecilli che, però, raccolgono consensi tra gli illusi, che renderebbero ancora più difficile il compito. Un uomo saggio, sopra le parti e con tanta autorevolezza da raccogliere la fiducia di una maggioranza larga degli italiani è un profilo che oggi non esiste. Un anno di svolta, pertanto: o la ricerca di un impeto d’orgoglio in cui la politica prenda in mano lo scettro dell'iniziativa, o la resa alle avventure.
Fin qui le riflessioni dell’anno vecchio, con il mio pessimismo alimentato dalla febbre. Certo che di un uomo di gran temperamento ci sarebbe bisogno. Servirebbe un democratico - inteso come uomo libero e rispettoso di tutti, per non incorrere in errore per l’abuso che si fa dell’aggettivo – un uomo capace di mettere d’accordo tutti sulla necessità del primato dell’Italia sulle storie di bottega e sulle frustrazioni intellettuali e politiche di tanti coglioni. Non l’abbiamo, purtroppo, e se ce ne fosse stato, sarebbe già stato impallinato o perseguito da magistrati intenti a spiarlo anche nel cesso, e quindi destinatario di avvisi di garanzia persino per inquinamento fognario. I magistrati in Italia sono quelli che quando la banda pidiotti si portava a spalla il malloppo del Monte dei Paschi di Siena (e non solo) si giravano dall’altra parte. I magistrati sono quelli che non vedono la rete o l’associazione mafiosa che dalle Alpi alla Sicilia si aggiudica quasi tutte le commesse, gli appalti e le gestioni di tutto ciò che è spesa pubblica. Quella finanziata con le nostre tasse, per intenderci. Nella melma sopravvive solo chi ci sguazza, magari in vario modo, perché non è necessario non aver mai rubato per sporcarsi le mani. Colpevole è anche chi galleggia, chi fa carriera chiudendo gli occhi, chi fa il predicozzo e poi si accomoda alla stessa tavola a gozzovigliare. Colpevole è chi è ipocrita, e chi nasconde la polvere e lo sporco sotto il tappeto. Colpevole è chi è tanto stronzo da stringersi le palle da solo, pur di non ammettere i propri errori e uscire dalla gabbia ideologica in cui si è rinchiuso.
Il 2017 si apre però con nuove speranze. L’anno scorso, cioè ieri, parlavo del 2016 come di un anno che aveva in se i segnali della svolta. Ne cito due che sono anche quelli sulla bocca di tutti: la Brexit e l’inaspettata elezione di Trump negli USA. La reazione della ‘nomenklatura’ europea, nel primo caso, e quella di quel mondo fatto di media e di salotti “politically correct”, nel secondo, sono stati i segnali che qualcosa si muove. Il mondo perfetto ideato dagli strateghi della democrazia confezionata perde colpi. Sarà difficile, ma c’è speranza. Forse anche questa volta l’Italia non sarà la protagonista assoluta del suo cambiamento, ma l’importante è che accada.
Vito Schepisi.
Ringrazio Vito.
L'auspicio è che questo anno nuovo possa essere migliore di quello che è appena passato, anche da un punto di vista personale per il sottoscritto.
In primis, spero di trovarmi un lavoro serio.
Ora, il fatto è che la gente è stufa di tutta questa tecnocrazia.
Lo dimostra il risultato del referendum sulla Brexit, come lo dimostra l'elezione di Donald Trump negli USA.
La gente è stufa dell'atteggiamento "politically correct" tipo quello di Barack Hussein Obama.
La gente è stufa dell'idea di un'Unione Europea che è gestita da poteri che di fatto non hanno nulla a che fare con il popolo.
Si parla di "democrazia" ma il popolo è completamente estraneo dalle vicende che riguardano la gestione della realtà in cui vive.
A questo punto, sarebbe meglio tornare alle monarchie legittimate da Dio (tipo quelle medioevali) piuttosto che stare in questa falsa democrazia.
Qui in Italia il problema è sentito.
Ora, noi ci troviamo di fronte all'ennesimo governo che non ha nessuna legittimazione elettorale.
Il Governo del premier Paolo Gentiloni è la fotocopia esatta di quello precedente presieduto da Matteo Renzi, che è stato bocciato dal referendum del 4 dicembre.
A fronte di una classe dirigente interessata più alle poltrone e a piacere a questa Unione Europea tecnocratica, serve una risposta seria e credibile.
La risposta seria e credibile non può essere un Movimento 5 Stelle che è bravo solo a denunciare i problemi senza trovare una soluzione.
Serve altro.
L'unica alternativa è un centrodestra unito e coeso, che sia alternativo tanto a questo ceto che ci governa quanto al Movimento 5 Stelle.
Si riuscirà ad arrivare a ciò?
Cordiali saluti.
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