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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 14 gennaio 2017

Christmas Carol, una recensione postuma

Cari amici ed amiche,

faccio una recensione "posteriore" sull'opera scritta da Charles Dickens "Christmas Carol" nel 1843.
La storia del vecchio ricco e spilorcio Ebenezer Scrooge è nota.
Siamo nella Londra ottocentesca e Scrooge pensa solo ad arricchirsi.
Egli è talmente preso dalla sua smania di ricchezza che non solo non spende nulla per sé ma maltratta anche il suo dipendente Robert Cratchit (detto Bob) dandogli uno stipendio e facendolo lavorare per la Vigilia di Natale. Il figlio di questi, Tim, è malato.
Quando passa per strada, Scrooge risponde male a coloro che cantano inni natalizi che gli fanno gli auguri, incluso l'affettuoso nipote Fred, figlio della defunta sorella Fanny, che invano lo prega di cenare con la sua famiglia. L'unica compagnia che conta per Scrooge è quella della sua cassaforte, per questo suo accanito interesse ai soldi è una persona poco amata da tutti i cittadini.

Arriva anche ad insultare Dio, perché vi sono le domeniche ed il Natale che per lui sono una perdita tempo.

Una notte, però, dopo che è rincasato, egli si imbatte nel fantasma di Jacob Marley, un suo socio in affari defunto.

Marley (con la mascella cadente) gli annuncia l'incontro con i tre spiriti del Natale: lo spirito del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro.

Poco dopo arrivano in sequenza i tre spiriti.

Alle ore 1.00 di notte, vi è lo spirito del Natale passato.
Esso è un fantasma circondato da una corona di luce che si sprigiona dal capo, facendolo assomigliare ad una candela e con in mano un cappello a forma di spegnitoio ed un ramo di agrifoglio, che sveglia e riporta Scrooge indietro nel passato a rivisitare la propria infanzia dimenticata: in una scena è bambino sui banchi di scuola, mandato a studiare in collegio dal padre, che per distrarsi dal dolore familiare ed essere per un po' lasciato solo a riprendersi dallo sconforto, ha voluto allontanare il figlio maggiore dalla famiglia, disperata come lui ed Ebenezer stesso per la morte della moglie (madre di Scrooge); era solo, triste e senza amici, studiava in un'aula buia e fredda, ma amava ancora il Natale. In un'altra scena, qualche tempo più tardi arriva la sua sorellina Fanny, tornata per riportarlo a casa, dopo avere convinto il padre a riprenderlo in famiglia. È un momento felice, un abbraccio tra i due, stretti da un affetto immenso, con il giovane Scrooge che salta di gioia.
Il fantasma ricorda a Scrooge l'affetto che lo legava alla defunta madre ed alla defunta sorella e che il di lei figlio Fred rappresenta l'unico parente. Ricordando la freddezza con la quale lo ha trattato, Scrooge ne risulta turbato.

Qualche anno dopo è apprendista contabile presso l'anziano e benevolo Fezziwig: anche qui è Natale, ma Fezziwig fa risistemare l'ufficio in modo da trasformarlo in una sala da ballo dove si terrà una festa sontuosa. Nelle piccole follie natalizie dell'allegra compagnia cadono le differenze di classe, si canta e gioca tutti quanti, bambini, giovani e anziani. Fezziwig e la moglie sono degli anfitrioni imbattibili, scherzano e fanno i pagliacci con tutti.

Scrooge è messo di fronte con imbarazzo al ricordo di quanta gioia, con così poco sforzo da parte del buon Fezziwig, egli sia stato capace di provare, in contrasto con i suoi abituali comportamenti nei confronti del suo impiegato Bob.
Lo spirito gli fa vedere la sua vita di quando era giovane, con la ragazza di cui egli era innamorato.

Scrooge è di fronte a Bella, la fidanzata, una ragazza povera e senza dote dopo la morte dei genitori. Ella vuole lasciarlo libero, consapevole che la promessa che egli le fece, quando erano poveri entrambi, non può essere mantenuta ora che lui è cambiato. Scrooge si rivede accettare con malcelato sollievo l'offerta della ragazza. Da quel giorno lui sarà solo e gelido. Preso dal rimorso, Scrooge schiaccia lo spegnitoio sulla testa dello spirito, che sparisce.Poi, arriva quello del Natale presente. Lo spirito del Natale presente è una figura di un uomo rubicondo, barbuto e gioviale con una corona ed un vestito di colore verde. In mano ha una torcia a forma di cornucopia.

Lo spirito gli fa vedere la triste situazione in cui versa il suo impiegato Bob, con il figlio malato. I familiari di Bob maledicono Scrooge. Solo Bob lo perdona.

Lo spirito gli annuncia sventure, se lui non cambierà atteggiamento.

Poi, lo porta a casa di Fred, ove questi ed altre persone ridono dello zio e della sua avarizia.

Da sotto il lungo vestito dello spirito spuntano due figure che sembrano bambini laceri e brutti, che sono le personificazioni dell'Ignoranza e della Miseria.

Lo spirito del Natale presente, sfinito, cade a terra e la torcia che egli reggeva si spegne, segno della sua vita che si sta spegnendo; allo stesso tempo egli invecchia ulteriormente e assume un aspetto scheletrico. Scrooge gli domanda se i due bambini avessero un rifugio o del cibo o delle risorse, ma sono essi a rispondergli. Il bambino che rappresenta l'Ignoranza si trasforma in un adulto maleducato e pericoloso che finisce per essere arrestato e chiuso in una cella; la bambina che rappresenta la Miseria diventa una prostituta con problemi mentali che in seguito, quando invecchierà, sarà rinchiusa con una camicia di forza in un asilo mentale. Entrambi rispondono a Scrooge con le sue stesse parole ("Non ci sono le prigioni?" e "Non sono in funzione gli ospizi?"). Lo spirito muore lentamente ridendo con voce debole. L'Ignoranza e la Miseria si disintegrano in polvere. Al decimo rintocco della mezzanotte lo spirito si riduce ad uno scheletro che, al dodicesimo rintocco si tramuta in polvere.Allo scoccare delle campane della torre campanaria, che si rivela essere il campanile della Cattedrale di San Paolo, lo spirito del Natale presente muore per via del suo cuore che si sta disintegrando man mano che le campane suonano la mezzanotte.

Alla fine, viene lo spirito del Natale futuro che gli fa vedere le conseguenze di quello che egli ha fatto ella sua triste vita.
Questo spirito è una figura vestita con un lungo vestito nero, simile a quello della morte.

Lo spirito non parla ma prende subito Scrooge con sé.
Nel futuro presentato dallo spirito, Scrooge si trova nella City e due banchieri parlano di un vecchio taccagno che è morto.
Prima, lo spirito porta Scrooge una baracca, ove vi erano la sua domestica Mrs. Dillben, e altri persone al suo servizio che insieme ad un uomo misero e povero, il vecchio Joe, si spartiscano tutti i beni del defunto che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggeva il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto al rigattiere tra le risate di tutti.
Poi va a casa di Bob.
Il figlio di Bob è morto e Bob si è dato all'alcolismo.
Scrooge capisce che se lui non cambierà atteggiamento ci sarà solo la morte.
Scrooge viene portato al cimitero, ove si vede la tomba del piccolo Tim e poi vede un altro sepolcro con una buca.
Scrooge capisce che il sepolcro è il suo.
Nella buca, egli vede una bara vuota con delle fiamme.
Lo spirito lo butta dentro la buca.
Egli si attacca ad una radice.
A questo punto, egli si pente di ciò che ha combinato.
Piange e chiede perdono.
Lo spirito lo fa cadere nella bara.
Al mattino, Scrooge si sveglia.
La prima cosa che fa è ordinare il più grosso tacchino per Bob e la sua famiglia e premia il ragazzo che va a portare l'animale macellato alla casa dell'impiegato.
Poi, sbarbato e ripulito, egli saluta tutti coloro che passano e canta con quelli che cantano le canzoni natalizie e va a cena da sua nipote, che lo accoglie con calore.
In ultimo, la mattina dopo, Scrooge aspetta nel suo ufficio l'arrivo di Bob, ignaro del cambiamento del suo datore di lavoro. Bob si scusa del ritardo, Scrooge gli dice che non è disposto a tollerare ancor di più questi comportamenti, pertanto gli comunica, aprendosi in un grande sorriso mai visto prima, un generoso aumento di stipendio; successivamente lo invita a casa sua per parlare e per bere insieme un bicchiere di buon punch. I due divennero amici. Egli lo aiuta anche a curare suo figlio.
Così, Scrooge trova la pace.
Ora, la storia di Scrooge, rappresenta l'uomo che diventa schiavo del denaro.
Sia chiaro, il denaro in sé non è il male, lo "sterco del diavolo".
Il denaro non è né buono né cattivo.
È l'atteggiamento dell'uomo a rendere il denaro buono o cattivo.
Se lo pone come mezzo, il denaro è un ottimo servo.
Se lo pone come fine, il denaro è un padrone e l'uomo ne diventa schiavo.
Nessuno è immune da questo rischio.
Un uomo schiavo del denaro perde tutto il resto.
All'inizio del racconto, Scrooge era schiavo del denaro.
Alla fine, egli ha conosciuto la libertà ed il denaro è diventato un servo.
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Complimenti Gabriele e grazie di questa recensione a questo libro che non conoscevo. Il finale io direi che il denaro
    Non e' servo di Scrooge ma e' per lui un
    amico che gli ha permesso di fare del bene
    ai suoi cari rendendoli felici.
    Un po' di denaro ci vuole, basta nn
    diventarne schiavi. Ciao




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Ringrazio un caro amico di questa foto.