su "Il Giornale" vi è un articolo interessante di Massimo Malpica.
Dell'articolo, riporto questo stralcio:
" Il terremoto «vero» - quello che ha colpito l'Italia centrale - e l'altro, politico, che scuote il Campidoglio a Cinque Stelle, stanno offrendo a Matteo Renzi un'occasione per guadagnare consenso in vista del referendum costituzionale del prossimo autunno.
E il premier, alle prese con l'emergenza sisma e con i guai capitolini di quella che sembrava candidarsi a principale alternativa politica al Pd pure in chiave di governo nazionale, ha sposato una strategia che al momento sembra redditizia.
Sul terremoto, per dire, il presidente del Consiglio ha scelto di smettere i panni da leader dem e ogni visita ai luoghi colpiti dal disastro, ogni incontro con sindaci e presidenti di Regioni, ogni riferimento al sisma, è l'occasione per appelli all'unità, per rispondere trasversalmente all'ennesima emergenza che il Paese è chiamato ad affrontare. Cercando di dribblare ogni polemica, anche l'accusa, che ha incrinato l'unità del fronte politico successiva al terremoto, di aver nominato commissario per la ricostruzione l'ex governatore dell'Emilia Romagna Vasco Errani solo per questioni di equilibri interni al partito. Pure la polemica sui funerali delle vittime di Amatrice «spostati» d'imperio a Rieti, che sembrava riaprire un fronte di contestazioni tra popolazione e «casta», è rientrata al volo grazie all'intervento del primo inquilino di Palazzo Chigi, lesto a cogliere l'input del sindaco sabino, Sergio Pirozzi, e a scavalcare la decisione del prefetto, riportando le esequie - e le autorità, Renzi in testa - ad Amatrice. E anche ieri Renzi ha parlato con toni ecumenici del lavoro di ricostruzione che verrà, ma anche dei progetti per la prevenzione, spesso trascurata nel Bel Paese.".
Effettivamente, Renzi potrebbe pensare di prendere consensi per il referendum sulle riforme costituzionali sfruttando la questione del terremoto.
Ricordo che nel 2009 il punto più alto del consenso del presidente Berlusconi fu quando egli andò nelle zone colpite dal sisma in Abruzzo e si impegnò per la ricostruzione e per dare le case ai terremotati.
Certo, ad oggi Renzi è stato uno di tante (troppe) parole e pochi (pochissimi) fatti.
Quel poco che ha fatto, Renzi l'ha fatto male.
Però, egli potrebbe fare quelle tre o quattro cose che potrebbero essere determinanti nel dargli i consensi che cerca per le sue riforme.
Per questo, io penso che il Comitato del No debba focalizzarsi sul fatto che quelle riforme non siano nulla di positivo per il nostro Paese.
Pensiamo al fatto che in quelle riforme manchi un federalismo vero che risolva la questione dei ricorsi delle Regioni.
Pensiamo al fatto che quelle riforme prevedano che il Senato non sia più elettivo.
Pensiamo al fatto che al Senato non ci saranno più le rappresentanze degli italiani all'estero.
Inoltre, legata a quelle riforme, vi è la legge elettorale "Italicum", che farà governare una minoranza.
Queste sono solo alcune storture di quelle pessime riforme.
Serve una seria informazione dei cittadini.
Cordiali saluti.
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