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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 15 settembre 2016

Lu nummuru dî scali di Sinigaglia/ Il numero delle scale di Senigallia




A l'unu appressu dui, tri, cinqu et ottu...
et l'autri 'n summa et sequi facennu...
vinniru...pì unu fari supra et suttu...
accussì 'ntâ la rocca di Sinigaglia.

Et cun tanta scientia l'omu potti...
cà mancu 'na culonna appiru...
chisti, sanza 'mbrogghiu fatti, scali...
comu 'nu babbaluci...pì 'nchianari et scinniri...
pì viriri accussì cà sempri havi la 'gnuranza lu mali.


Italiano:

All'uno appresso due, tre, cinque e otto...
e gli altri in somma e seguito facendo...
vennero...per uno far sopra e sotto...
così nella rocca di Senigallia.
E con tanta scienza l'uomo poté...
che manco una colonna ebbero...
queste, senza imbroglio fatte, scale...
come una coclea...per salir et discendere...
per veder così sempre ha l'ignoranza il male.

Questa poesia parla della particolare della Rocca Roveresca di Senigallia, in Provincia di Ancona.
Costruita ai tempi dell’Impero romano nel 300 B.C. questo edificio non incontrò mai momenti di inutilizzo essendo stato sempre baluardo della città, fungendo da fortezza di difesa a simbolo di potere, a luogo di formazione delle milizie cinquecentesche, a carcere in età pontificia, a ospedale nella prima guerra mondiale. Oggi ci appare ormai ristrutturato, come si vede dalle torri quattrocentesche rotonde volute da Giovanni della Rovere (1457-1501), Signore di Senigallia nella seconda metà del 1400 che, per le notevoli modifiche apportate su questo fortilizio, gli conferì anche il nome di “fortezza roverasca”.
In questo luogo, Cesare Borgia (1475-1507) fece strangolare Oliverotto da Fermo e Vitellozzo Vitelli, i quali avevano congiurato contro di lui.
La famiglia della Rovere espresse anche dei Papi.
Il più famoso fu Papa Giulio II (al secolo Giuliano della Rovere, 1443-1513, che divenne papa nel 1503).
Prima di lui ci fu Papa Sisto IV (al secolo Francesco della Rovere, 1414-1484, che divenne pontefice nel 1471).
In quella rocca vi è una scala elicoidale perfetta che non ha nessuna colonna di sostegno al centro.
Nel fare questa scala vi fu certamente una grande maestria.
Essa fu fatta basandosi sulla sezione aurea di Leonardo Fibonacci, i cui numeri si succedono in questo modo: 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34 ecc.
Dove ci sono sapere ed assennatezza vengono le cose belle.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.