leggete l'articolo del quotidiano "Il Giornale" che è intitolato "Il vescovo condanna il giudice dopo la sentenza al tabaccaio".
Oltre il danno, anche la beffa. E' quello che certamente avrà pensato Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola, condannato da un giudice per aver sparato e ucciso un malvivente che si introdusse nel suo negozio per rubare l'incasso.
Ora in difesa del tabaccaio (che è stato condannato a 8 mesi di carcere più risarcimento alla famiglia del ladro) interviene anche monsignor Adriano Tessarollo, dal 2009 vescovo di Chioggia. In un editoriale sul settimanale diocesano "La Scintilla" si legge: "Mi permetta un’ironia, signora giudice: quello che non era riuscito forse a rubare il ladro da vivo, glielo ha dato il giudice, completando il furto alla famiglia, un bel vitalizio ottenuto per i suoi familiari, con l’incidente accadutogli nel suo 'lavoro di ladro'".
Sono d'accordo con il vescovo.
Una persona deve avere il diritto di difendere sé stesso, i suoi cari ed i propri beni dai malfattori.
Ironicamente, dico che quella sentenza ha di fatto dato un vitalizio alla famiglia di chi stava commettendo un atto illecito (legittimando quanto stava facendo) nel violare una proprietà altrui e ha condannato un uomo che stava difendendo le sue cose.
Questo è il rovesciamento della realtà ed è grottesco.
Ciò allontana i cittadini dalla istituzioni e quando un cittadino si allontana dalle istituzioni questo è pericoloso.
Cordiali saluti.
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