leggete l'articolo di "Progetto Dreyfus" che è intitolato "L’Orientale di Napoli: un breve sguardo al cuore del boicottaggio anti-israeliano in Italia".
L'articolo è stato scritto da Gabriele Zweilawyer e parla del recente boicottaggio accademico nei confronti degli istituti universitari israeliani, il quale ha raccolto circa trecento consensi. A prescindere dall'indegna barbarie culturale che è alla base di iniziative del genere, in questa sede si deve sottolineare la massiccia partecipazione di professori, ricercatori e dottorandi provenienti dall'Università "L'Orientale" di Napoli.
In altre occasioni diversi accademici di questo ateneo avevano deciso di mostrarsi apertamente anti-israeliani, filo-palestinesi e filo-islamici. Sono passati alcuni anni, ma di certo va ricordata bene l'occupazione de" L'Orientale" in segno di solidarietà alla "Freedom Flotilla", la quale si è dimostrata essere essere un covo di terroristi e di sostenitori del terrorismo che puntano alla distruzione di Israele; è inoltre ancora disponibile su Youtube un video del 2011, dove centinaia di studenti del medesimo ateneo esplodono al grido "Palestina Libera. Palestina rossa".
Notoriamente, le università hanno dentro di esse forti gruppi di sinistra.
Per la sinistra, Israele è la "longa manus" dei capitalisti americani "portatori di male" e "sfruttatori" dei "poveri arabi indifesi".
In nome del suo odio quasi atavico verso il capitalismo, questa sinistra universitaria inneggia alla Palestina ed odia Israele.
E' la solita storia.
Questo non è fare cultura.
Cordiali saluti.
I soliti che io chiamo "RADICAL SHIT" (NON CHIC)
RispondiEliminaSono sempre in prima linea contro Israele e quell'idea di america dominata dai "sionisti" che hanno inculcata dai tempi dell'URSS:
Adesso però piace quell'altra America, quella di Barack Hussein Obama e odiano la Russia che è uscita dal socialismo sovietico.
E' il risultato del fagocitamento della cultura, insieme a quello della Chiesa e della Giustizia, auspicato da Gramsci e messo in pratica da Togliatti e kompagni
La Chiesa è un campo di battaglia, come scrisse il professor Plinio Correa de Oliveira.
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