ancora una volta, prendo spunto dall'articolo di Ignazio Ingrao su "Panorama" che è intitolato "Chiesa-Stato 8-0".
L'articolo parla di otto punti su cui lo Stato avrebbe ceduto di fronte alla Chiesa cattolica.
Ora, discuto due di questi punti: l'8 per mille e le esenzioni fiscali.
Riguardo alle esenzioni, io penso che la questione possa essere risolta in modo molto semplice.
Sugli immobili destinati al culto e ad attività caritatevoli e sociali, compresa l'istruzione, la Chiesa non dovrebbe pagare le tasse.
Sugli altri immobili, la Chiesa dovrebbe pagare come tutti gli altri, anche se mi risulta che già paga.
Per esempio, mi risulta l'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero paghi le tasse sugli immobili.
Sull'8 per mille, ricordo che la Chiesa cattolica non è l'unica beneficiaria.
Anche le Comunità Ebraiche e le Chiese valdesi ricevono l'8 per mille.
L'8 per mille viene usato sia per sostentare il clero (il quale oggi non può certo contare sulle sole offerte dei fedeli) per le attività sociali.
Quindi, si lasci stare l'8 per mille.
Cordiali saluti.
Io ho sempre scelto l'opzione di lasciare l'8 per mille del mio reddito (esiguo) alla Chiesa cattolica: prossimamente vedendo che la Chiesa non è più quella a cui appartengo io perchè sta andando fuori strada rispetto alla Parola di Cristo, non so se continuerò a farlo. Fa molta beneficienza? non ne sono più tanto sicura, preferisco versare un mio contributo alla Chiesa che soffre, alla Chiesa dell'Est
RispondiEliminaL'8 per mille è volontario.
RispondiEliminaio dico così perchè adesso sono molto arrabbiata con Bergoglio, poi alla fine farò come ho sempre fatto
RispondiEliminaIo sono per il Papato e per la Chiesa.
RispondiEliminaI Papi passano ma il Papato e la Chiesa restano.
La storia parla di grandi Papi (come Papa Gregorio VII e San Giovanni Paolo II) e di Papi che commisero errori.
Anche io sono così: ci sono stati tantissimi Papi non buoni, ma la Chiesa di Cristo è forte.
RispondiEliminaNon praevalebunt !