com'è noto, ho discusso la vicenda di Papa Francesco ed il candidato alle primarie repubblicane (per le elezioni presidenziali americane) Donald Trump, ritenendo inopportune che le parole di Papa Francesco il quale ha detto che chi alza muri non è cristiano.
Sono stato attaccato ed accusato di avere "abiurato la fede cattolica".
Io non abiuro proprio un bel niente.
Riprendo quanto da me scritto nell'articolo intitolato "Papa Francesco ricordi questo".
Ricordo che lo Stato di Città del Vaticano ha il reato di clandestinità.
E' una cosa legittima.
Il fatto che lo Stato di Città del Vaticano abbia il reato di clandestinità è legittimo.
Però, visto e considerato, il Papa (come capo di Stato) non può dire agli altri Paesi di "accogliere gli immigrati clandestini", quando il suo stesso Stato non lo fa.
Lo scrivo senza volere attaccare la Chiesa ed il Santo Padre.
Io sono cattolico ma sono anche una persona che ha una sua coscienza (Dio diede a noi uomini la coscienza) e che purtroppo vede come vanno le cose.
Penso che lo stesso discorso valga anche per Stephanie.
Secondo me, il Papa fa bene quando parla di temi etici e prende una posizione su di essi.
Per esempio, il Papa ha fatto bene a dire no all'aborto.
Il dogma della Chiesa cattolica condanna l'aborto in quanto omicidio ed uno dei dieci comandamenti dice di non uccidere.
Il Papa fa bene a dire no al divorzio.
Il dogma della Chiesa cattolica dice che il matrimonio è indissolubile.
Leggete i brani del Vangelo.
Però, quando prende delle posizioni di stampo politico o dice delle cose che sembrano avere un carattere politico, il Papa dovrebbe fare attenzione poiché si espone a delle critiche e a degli attacchi, espone ad attacchi e critiche anche la Chiesa e rischia di dividere noi cattolici.
Però, quando prende delle posizioni di stampo politico o dice delle cose che sembrano avere un carattere politico, il Papa dovrebbe fare attenzione poiché si espone a delle critiche e a degli attacchi, espone ad attacchi e critiche anche la Chiesa e rischia di dividere noi cattolici.
La Chiesa di oggi non vive una bella stagione.
Essa è divisa in correnti: una corrente progressista ed una conservatrice.
Io sono vicino alla seconda.
Nessun sacerdote della Chiesa può schierarsi in modo aperto e plateale verso l'una o l'altra corrente e men che meno il Papa.
Il Papa deve essere al centro, in quanto Vicario di Cristo sulla Terra.
La Chiesa non è una democrazia, una realtà in cui vi sono una maggioranza che governa ed un'opposizione, la quale aspira al governo.
Nella Chiesa si cerca sempre una via sinodale, una sintesi tra le parti.
Ora, se un parroco di un paese di campagna si schierasse con i suoi parrocchiani più progressisti, gli altri se ne avrebbero a male ed andrebbero a messa in altre parrocchie.
Di casi di questo tipo ne conosco.
Una situazione eguale e contraria ci sarebbe se il parroco si schierasse con i conservatori
Un parroco che si schiera diventa divisivo.
Ecco un motivo per cui io non farei mai il prete.
Lo stesso discorso vale anche per un vescovo in una diocesi o per lo stesso Papa.
Se un Papa si schierasse con una corrente, la Chiesa si spaccherebbe.
Questo non dovrà accadere.
Purtroppo, la storia della Chiesa parla di divisioni.
Non mi riferisco solo a grandi divisioni, come lo Scisma d'Oriente del 1054, la Riforma protestante del XVI secolo o lo Scisma anglicano del 1534.
Pensiamo alla Chiesa del XVIII secolo, in cui ci furono tante divisioni tra il giansenismo, il molinismo e vari ordini e correnti.
Pensiamo a vari giurisdizionalismi.
Ci furono anche degli scismi.
Qualcuno di questi scismi si sarebbe potuto evitare con un altro atteggiamento del Papa?
Io direi di sì.
Mi viene in mente il caso della Svezia di Gustavo Vasa (1496-1560).
Per non avere capito la reale situazione della Svezia e che quest'ultima era schierata con il nuovo re e contro il re danese Cristiano II (che fino al 1523 era stato anche re di Svezia) e per non avere insediato subito nella sede arcivescovile di Uppsala Giovanni Magno (1488-1544), Papa Clemente VII (al secolo Giulio de Medici, 1478-1534) perse l'obbedienza della Svezia.
Papa Clemente VII agì correttamente sul piano dogmatico ma su quello politico commise un errore di valutazione reinsediando ad Uppsala Gustavo Trolle, l'arcivescovo che Vasa voleva rimpiazzare con Giovanni Magno perché ritenuto da lui un traditore, in quanto schierato con re Cristiano II, anziché cercare una via "sinodale", per esempio facendo cardinale Trolle (così da portarlo a Roma e da allontanarlo dalla Svezia) e nominando Giovanni Magno arcivescovo nella sede a cui sarebbe stato destinato.
Cerchiamo di capire le cose.
Cordiali saluti.
Io premetto che sono cattolica praticante, ho anche preparato alla Comunione tantissimi bambini della mia Parrocchia di un tempo e l'ho fatto per 10 anni. Detto questo affermo che il Papa non è il successore di Cristo, ma il successore di Pietro e come tale deve attenersi all'insegnamento divino, non può fare eccezioni MAI e la sua parola deve essere ispirata alle sacre scritture:
RispondiEliminaTroppi deragliamenti invece ho visto: "chi sono io per giudicare" i comportamenti degli omosessuali (non ricorda cosa successe a Sodoma e Gomorra? e la parola sodomita infatti deriva dalla città distrutta dal fuoco per punizione da Dio); poi ha voluto l'annullamento breve del matrimonio cattolico (deve fare concorrenza allo Stato?), quindi dice che se qualcuno parla male di sua madre gli sferra un pugno (non dovrebbe porgere l'altra guancia?)
Ma la cosa più grave è dimenticare di proposito le atrocità commesse dai musulmani contro i cristiani: pertanto prendo le distanze da lui perchè ritengo lui distante dalla dottrina cristiana
Siamo in confusione. Papa Francesco vuole una Chiesa "inclusiva" e questo ci sta.
RispondiEliminaIl problema è che certe cose non possono essere incluse.