Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "L'ultimo tassello che dimostra il complotto di Napolitano & C.".
Dell'articolo, io riporto questo stralcio:
"Il Giornale ha, nel maggio del 2014, pubblicato e diffuso un libro che porta la mia firma e si intitola Berlusconi deve cadere. Cronaca di un complotto. Le rivelazioni odierne forniscono in realtà totale conferma della mia narrazione di quegli eventi che videro l'Italia, soprattutto nel secondo semestre del 2011, sotto attacco speculativo. Prima partì l'aggressione finanziaria ai titoli di Stato, mentre i fondamentali della nostra economia erano stati ben valutati dalla Commissione europea. Dal complotto finanziario si passò senza soluzione di continuità al complotto politico, bene assecondato in Italia dal Quirinale (e da Repubblica). Dalle telefonate intercettate in particolare al consigliere politico e deputato Valentino Valentini, che partecipò ai colloqui riservati di Berlusconi con i leader franco-tedeschi, si evince che Sarkozy e Merkel misero sotto pressione fortissima Berlusconi anche in privato. Contemporaneamente ordirono nei corridoi e in incontri riservati al vertice del G20 di Cannes quello che il segretario del Tesoro americano Tim Geithner ha definito nelle sue memorie the scheme, il complotto. A cui si sottrasse, non volendosi «macchiare le mani del sangue» di Berlusconi.
Ps. Ecco a uso della scuola di giornalismo e magari alla attenzione dell'Ordine dei giornalisti per la diffusione di notizie false. Prima il testo di Tito, poi la confutazione delle topiche. «Il governo venne umiliato in Parlamento: incapace di approvare la legge di Stabilità... La paura di essere travolti dal buco nero italiano diventava il vero incubo dell'Unione europea e di tutti gli alleati internazionali. Non è un caso che in quei giorni (autunno 2011, ndr) la Deutsche Bank - allora ancora solida - si liberava in un colpo solo dell'88% dei titoli di Stato italiani che aveva in cassaforte. Quasi in contemporanea, dal vertice europeo di Nizza di ottobre arrivava un altro schiaffo. La Cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Sarkozy ironizzavano con un sorriso eloquente sulla capacità dell'esecutivo berlusconiano di mettere al riparo i conti dello Stato».
Il governo non era «incapace di approvare la legge di Stabilità». La legge di Stabilità non era allora in questione. Si trattava, invece, del voto sul rendiconto generale dello Stato, un atto dovuto, e peraltro approvato dalla Camera.
La Deutsche Bank non vende «per paura di essere travolti dal buco nero italiano» dopo l'estate, ma sono le decisioni dei suoi vertici a causare ad arte questa paura innescando la tempesta perfetta sui mercati. La Deutsche Bank cedette i titoli di Stato italiani tra marzo e giugno 2011. La Bundesbank impose lo stesso comportamento a tutti gli istituti presenti sul suolo tedesco ai primi di luglio. Fu questa vendita preordinata e in blocco a causare la crescita artificiosa dello spread.
I sorrisetti di Merkel e Sarkozy non furono «durante il vertice europeo di Nizza», ma durante una conferenza stampa a Bruxelles il 23 ottobre 2011. Il vertice europeo di Nizza si svolse un po' prima, esattamente tra il 7 e il 9 dicembre 2000, e c'erano Giuliano Amato, Jacques Chirac e Gerhard Schröder. In effetti lì non ci fu nessun complotto.
Lo spread non ha mai «sfiorato» 600 punti base, ma al massimo 529 il 15 novembre 2011, quando Berlusconi, tra l'altro, si era già dimesso.".
Le recenti notizie di Wikileaks che parlano di intercettazioni operate dagli americani ai danni del presidente Berlusconi hanno sollevato un vespaio di polemiche.
Era evidente che si voleva a tutti i costi fare cadere il governo del presidente Berlusconi.
Questa cosa sarebbe dovuta avvenire ad opera di persone come alcuni esponenti usciti dalla maggioranza, con la "benedizione" dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il presidente Berlusconi era scomodo a questa Unione Europea germanocentrica.
Egli voleva contrapporsi all'egemonia tedesca.
Avevano provato a fare cadere il presidente Berlusconi con la via giudiziaria e non ci erano riusciti.
Ci avevano provato attraverso la via politica, con la fuoriuscita di esponenti eletti nella maggioranza, e non ci erano riusciti.
La macchina del fango si era messa in moto.
Si era fatto di tutto per screditare l'immagine del presidente Berlusconi e gettare ombre sull'Italia.
Alla fine, erano riusciti a fare cadere il presidente Berlusconi con lo spread.
L'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (oggi senatore a vita) dovrebbe dare qualche spiegazione riguardo alle telefonate tra lui e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Secondo le indiscrezioni riguardo a queste telefonate, Angela Merkel avrebbe chiesto a Napolitano se la sinistra era pronta a governare.
Napolitano avrebbe risposto negativamente.
Vi sembra normale tutto ciò?
Ma per favore!
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Finalmente se ne parla "apertis verbis" ma ne hanno parlato in questi anni tanti leaders stranieri, neppure amici particolari di Berlusconi, schifati da questi mezzucci usati da Merkel e Sarkozy. Ci sono diversi libri che io ho comprato e che parlano di quanto successo
RispondiEliminaInutilmente Brunetta ha chiesto in questi anni una Commissione d'inchiesta ma, ovviamente, nessuno della maggioranza dei vari governi succedutisi l'ha voluta concedere !
Ora se ne parla perchè Assange ha fatto questa rivelazione contro il suo nemico Obama, ma non fingano di meravigliarsi perchè tutti sapevano e tutti sapevano anche dei precedenti tentativi del comunista Napolitano, prima tramite Fini (telefonata ascoltata in viva voce dai fidatissimi di Fini, uno dei quali, Laboccetta, l'ha poi rivelato) e poi con Tremonti (da aggiungere alla lunga lista di traditori)
Conosco la storia. L'Italia non è più una democrazia.
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