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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 25 febbraio 2016

Evidentemente, volevano fare fuori il presidente Berlusconi

Cari amici ed amiche,

non si placano le polemiche per via del complotto del 2011, complotto che portò alla caduta del governo del presidente Berlusconi e all'insediamento del governo di Mario Monti.
Come riporta "Il Giornale", la Nsa americana spiava le telefonate del presidente Berlusconi e dei suoi collaboratori. Ma oggi le agenzie di rating sono alla sbarra al tribunale Trani per i report distorti che fecero crollare i nostri titoli di Stato.
Queste sono le diverse facce di un complotto. Gli Stati Uniti spiavano il premier Silvio Berlusconi e ascoltavano le conversazioni del suo staff.
Più o meno nelle stesse settimane le agenzie di rating davano il colpo di grazia al traballante esecutivo, diffondendo report catastrofici sul debito pubblico italiano. Quel che successe negli ultimi drammatici mesi del governo Berlusconi è ancora oggi oggetto di polemiche e ricostruzioni che dividono gli esperti. C'è chi parla semplicemente di anomalie e chi spinge per la tesi della congiura o del golpe. Ed è difficile individuare con precisione l'eventuale manina che avrebbe agito dietro le quinte per defenestrare l'esecutivo. Ma qualche elemento può essere allineato. Gli Usa ascoltavano le conversazioni del capo del governo, o meglio la potente Nsa pescava a strascico da migliaia di dialoghi.
Ci fu dunque un intervento diretto dell'amministrazione di Washington? No, a quanto risulta. Obama diceva: "Silvio is right" e il segretario del tesoro (che per noi italiani è il Ministro dell'Economia e delle Finanze) Tim Geithner si tirò indietro davanti al pressing di alcuni funzionari - o forse ministri - europei che volevano far ruzzolare il premier Berlusconi dalla poltrona di primo ministro d'Italia.  Ma altre centrali, questa volta quelle finanziarie, giocarono la loro partita nello stesso delicatissimo momento e contribuirono ad abbattere il Cavaliere.
A sostenerlo non è il quotidiano "Il Giornale" ma la procura di Trani che ha spedito a processo un manipolo di analisti di due dei colossi mondiali del rating: Fitch e Standard & Poor's. L'accusa, pesantissima, è quella di aver manipolato o meglio alterato i mercati sparando informazioni grossolane, anzi distorte sul nostro Paese e spargendo il panico (una sorta di terrorismo psicologico) fra gli investitori.
Io penso che ci sia stato un accordo tra queste agenzie di rating e certi governanti europei per defenestrare il presidente Berlusconi.
Questi era scomodo a tanti in Europa, a cominciare dall'asse franco-tedesco.
Il governo del presidente Berlusconi non era subalterno rispetto all'asse franco-tedesco.
Questo dava fastidio ai francesi e ai tedeschi, in special modo a Berlino.
L'Italia aveva un peso in Europa, peso che oggi non ha più.
Alla Germania questo dava fastidio.
Guarda caso, dall'insediamento del governo di Mario Monti ad oggi, l'Italia ha perso peso.
Per esempio, l'ultima cretinata fatta dal governo dell'attuale premier Matteo Renzi con il trattato con cui ha dato alla Francia un pezzo di mare nostro, a nord della Sardegna.
Evidentemente, si voleva fare fuori l'Italia, facendo fuori il presidente Berlusconi.
Cordiali saluti. 

2 commenti:

  1. Ma lo hanno scritto in diversi in questi anni, personaggi di fama internazionale che ha pubblicato libri spiegando il tutto.
    Intanto la Procura di Trani sta processando due delle agenzie di rating ma nè il governo nè il ministro dell'economia hanno voluto costituirsi parte civile così l'Italia non verrà nemmeno risarcita in caso di condanna

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