prendo spunto dall'articolo della mia fantastica amica e socia Stephanie Caracciolo che è intitolato "Il professor Vittorino Andreoli: "L'Italia è un Paese malato di mente. Esibizionisti, individualisti, masochisti, fatalisti"".
Grazie a Dio, c'è Stephanie.
Nell'articolo professor Vittorino Andreoli, uno dei massimi esponenti della psichiatria contemporanea, il quale è stato direttore del Dipartimento di psichiatria di Verona, membro della New York Academy of Sciences e presidente del Section Committee on Psychopathology of Expression della World Psychiatric Association ha messo idealmente sul lettino questo Paese che si dibatte tra crisi economica e caos politico e si è fatto un’idea precisa del malessere del suo popolo.
Per il professor Andreoli, l'Italia è un Paese malato.
Sono perfettamente d'accordo.
Dell'articolo, io riporto codesto stralcio:
“Ne ho individuati quattro. Il primo lo definirei “masochismo nascosto”. Il piacere di trattarsi male e quasi goderne. Però, dietro la maschera dell’esibizionismo”.
Mi faccia capire questa storia della maschera.
“Beh, basta ascoltare gli italiani e i racconti meravigliosi delle loro vacanze, della loro famiglia. Ho fatto questo, ho fatto quello. Sono stato in quel ristorante, il più caro naturalmente. Mio figlio è straordinario, quello piccolo poi…”.
Esibizionisti.
“Ma certo, è questa la maschera che nasconde il masochismo. E poi tenga presente che generalmente l’esibizionismo è un disturbo della sessualità. Mostrare il proprio organo, ma non perché sia potente. Per compensare l’impotenza”.
Viene da pensare a certi politici. Anzi, a un politico in particolare.
“Pensi pure quello che vuole. Io faccio lo psichiatra e le parlo di questo sintomo degli italiani, di noi italiani. Del masochismo mascherato dall’esibizionismo. Tipo: non ho una lira ma mostro il portafoglio, anche se dentro non c’è niente. Oppure: sono vecchio, però metto un paio di jeans per sembrare più giovane e una conchiglia nel punto dove lei sa, così sembra che lì ci sia qualcosa e invece non c’è niente”.
Secondo sintomo.
“L’individualismo spietato. E badi che ci tengo a questo aggettivo. Perché un certo individualismo è normale, uno deve avere la sua identità a cui si attacca la stima. Ma quando diventa spietato…”.
Cattivo.
“Sì, ma spietato è ancora di più. Immagini dieci persone su una scialuppa, col mare agitato e il rischio di andare sotto. Ecco, invece di dire “cosa possiamo fare insieme noi dieci per salvarci?”, scatta l’io. Io faccio così, io posso nuotare, io me la cavo in questo modo… individualismo spietato, che al massimo si estende a un piccolissimo clan. Magari alla ragazza che sta insieme a te sulla scialuppa. All’amante più che alla moglie, forse a un amico. Quindi, quando parliamo di gruppo, in realtà parliamo di individualismo allargato”.
Ora, esprimo un mio parere.
L'Italia è un Paese che ha delle grandi potenzialità ma che non è in grado di esprimerle.
L'Italia ha la storia, la cultura ed i paesaggi che tanti all'estero invidiano.
L'Italia ha anche una grande tradizione eno-gastronomica.
Tuttavia, tutte queste potenzialità non vengono espresse.
La colpa è essenzialmente di noi italiani.
Non mi riferisco solo ai politici ma a tutti.
Per esempio, qui in Italia si deve fare un'infrastruttura.
Tutti noi siamo d'accordo nel fare le infrastrutture però, appena le si fanno veramente, ecco che spunta il primo "comitato di paese" che inizia a fare chiasso per dire no alle opere infrastrutturali.
Questo è il classico "NIMBY", un acronimo inglese che significa "Not in my back yard", tradotto significa "Non nel mio giardino".
Ergo, tutti sono d'accordo nel fare le opere ma quando si fanno ecco che in un Comune piuttosto che in un altro vi è il "comitato di paese" che blocca i lavori.
Questa è una forma di "individualismo territoriale", un pensiero secondo cui l'interesse particolare debba prevalere su quello generale.
L'Italia è anche il Paese dei paradossi.
Per esempio, con tutta la disoccupazione che c'è (da disoccupato ne so qualcosa) l'attuale governo ritiene prioritaria la legge sui matrimoni omosessuali.
Un altro paradosso riguarda i "diritti acquisiti".
Qui in Italia i diritti acquisiti non si toccano, anche quando essi sono privilegi spesso insostenibili.
Mi viene in mente uno dei pochi provvedimenti corretti del governo presieduto da Mario Monti (2011-2013) che avrebbe previsto il taglio delle "pensioni d'oro", le pensioni troppo elevate.
La Corte Costituzionale ha bocciato tale provvedimento.
Ebbene, la Corte costituzionale è costituita da persone che prendono le "pensioni d'oro".
Un caso simile riguarda Eva Klotz.
Eva Klotz è una signora che fa politica in Alto Adige.
Com'è noto, in Alto Adige vige il bilinguismo poiché è abitato da popolazioni di lingua tedesca.
In tedesco, l'Alto Adige è chiamato Sud Tirol.
Eva Klotz vuole che l'Alto Adige sia staccato dall'Italia e rifiuta di sentirsi italiana.
Peccato, però, che grazie alle leggi italiane, ella prenda un lauto vitalizio, un vitalizio di ben 946.000 Euro.
I soldi del vitalizio sono nostri, di noi italiani.
Alla signora Klotz fa schifo l'Italia ma i soldi italiani non le fanno schifo.
Ella ha detto: "I soldi del mio vitalizio? Li ho guadagnati legittimamente. Li restituirò all'Italia quando l'Alto Adige sarà indipendente".
Da italiano attualmente senza lavoro, io mi sento preso in giro.
Qui in Italia c'è gente che non ha amor di patria.
Per esempio, ci sono quelli che insultano la memoria dei soldati morti a Nassiriya.
Potrei dire altro ma preferisco fermarmi qui.
Sono così furioso che potrei scrivere qualcosa di cui dovermi pentire.
Sono così furioso che potrei scrivere qualcosa di cui dovermi pentire.
Cordiali saluti.
Molto bello l'articolo di Andreoli, col quale mi sento in perfetto accordo
RispondiEliminaLo penso anch'io.
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