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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 8 settembre 2013

Il pasticcio mediorientale

Cari amici ed amiche.

Attraverso Facebook, l'amico Morris Sonnino mi ha inoltrato questa foto, con questa riflessione:
"Caro e amato Papa Francesco, io capisco che tu (scusami il tu) debba fare il tuo mestiere, però ti assicuro che alle volte è molto difficile capire e, soprattutto, difendere le tue posizione. Cosa c'entrava ad esempio, la tua demagogica "filippica" sulle armi, nell'Angelus di oggi: ".....il dubbio che queste guerre servano a vendere armi in questo commercio illegale ....". Ma quale vendita di armi, caro Santo Padre, oggi le guerre in giro per il mondo sono, dal punto di vista tecnico-militare ed economico, solo guerre "miserabili", combattute da "miserabili". Che business ci può essere dietro a guerre come quelle combattute in Africa meridionale (Somalia, Mozambico, ecc..), nel Caucaso (Cecenia, Daghestan, Georgia, Nagorno-Karabach), nell'ex Jugoslavia (Bosnia-Erzegovina, Croazia, Kossovo, Serbia, ecc..), nella zona dei grandi laghi (Congo, Rwanda, Republica Centrafricana, Uganda, ecc..), nella Africa occidentale (Mali, Burquina-Faso, Nigeria, ecc..), in estremo oriente (Timor est, ex Birmania, ecc...), in Africa settentrionale (Egitto, Libia, Tunisia, ecc..), in Medio oriente (Siria, Libano, Gaza, Cisgiordania, con forse la sola eccezione della guerra dei 10 anni fra Iran e Iraq) e via così anche per Iraq e Afganistan?? Qualche fuciletto (Kalashnikov) il più delle volte arrugginito, qualche patetica raffica di mitragliatrice sparata, sparata a favor di telecamera, su obiettivi inesistenti o irraggiungibili, qualche ferrovecchio travestito da carro armato che quando mette in moto inquina più dell'ILVA di Taranto, vecchi arnesi di artiglieria che sparano con puntamento ad "occhio e croce", razzi contro-carri che ammazzano molto più spesso chi li lancia che chi li dovrebbe ricevere, mine antidiluviane disseminate "a cazzo" che di fatto condizioneranno lo sviluppo economico del territorio per decenni, ecc... guerre che invece hanno come comune denominatore solo odio, un odio etnico, razziale, religioso, ideologico, feroce, irrazionale, inarrestabile, condito da cieco fanatismo e da una violenza irragionevole, folle, insaziabile che si legge negli occhi, iniettati di sangue, di chi le combatte (che solo chi gestisce la violenza etico/legale può fermare) e poi, tanti machete, pugnali, archi e frecce, bastoni, mazze, trappole infide e vigliacche, violenze inaudite su persone innocenti e disarmate e vergogna, vergogna e vergogna. Cos'è questo un business??? Via, caro Santo Padre, non ci pigliamo in giro. Veniamo ora, all'ultimo capitolo, a chi i soldi li spende veramente, l'Occidente, ma, nel 99% dei casi, quando l'Occidente interviene, la guerra è già scoppiata (concedo l'1% per l'intervento in Iraq) e l'intervento è mirato a fermarla. Quindi, le tue parole, caro Santo Padre che paventano "poteri più o meno occulti" che scatenano le guerre per alimentare il commercio delle armi, non c'entrano nulla. SCUSAMI, MA TANTO TI DOVEVO, sempre con tanto amore.".

Prima di cominciare, voglio esprimere il mio sollievo per la liberazione di Domenica Quirico, il giornalista che de "La Stampa" che 5 mesi fa era stato rapito mentre era in Siria.
Anch'io condivido la gioia dei suoi cari.
Ora, faccio una riflessione sullo spunto che ho riportato qui sopra.
Sono d'accordo con il Santo Padre, quando egli dice che la guerra è anche un business.
La macchina bellica fa fare tanti soldi, ad alcuni.
Tuttavia, io ritengo che ci sia dell'altro.
Una parte del mondo, quella che si trova a sud del Mare Mediterraneo e a sud est dell'Europa, non ha capito che non si deve combattere usando il nome di Dio.
Purtroppo, questa gente usa il nome di Dio per commettere atrocità.
Quanto sta accadendo in Siria è un paradigma di ciò.
I fondamentalisti islamici distruggono le chiese e vessano i cristiani.
Essi fanno ciò perché ritengono che la loro religione sia la migliore e si ritengono migliori degli altri.
La situazione in Medio Oriente è un pasticcio.
Il dittatore siriano Bashar al Assad è amico dell'Iran e degli Hezbollah libanesi,
L'Iran non ama l'opposizione siriana, che è alleata dei Fratelli Musulmani in Egitto.
I Fratelli Musulmani sono odiati dall'Iran, che è islamico sciita, e dall'Arabia Saudita, che è islamico sunnita ma della corrente wahhabita.
Tutti hanno in comune una cosa: l'odio verso l'Occidente, Israele, gli ebrei ed i cristiani.
E' vero che Assad ha garantito una certa tolleranza verso i cristiani ma fino a che punto egli sarebbe disposto a fare ciò?
Per salvare la sua pelle ed allearsi con l'Iran, Assad potrebbe essere disposto anche a sacrificare la tolleranza verso i cristiani.
I cristiani in Medio Oriente sono in pericolo.
Da una parte, Assad si sta appoggiando sempre più all'Iran e questo appoggio potrebbe spingerlo sempre più verso una radicalizzazione delle sue posizioni.
All'Iran interessa che la Siria sia dalla sua parte, anche per questioni geopolitiche.
Dall'altra, l'opposizione siriana ha nelle sue file dei fanatici che distruggono le chiese.
Wahhabiti, Fratelli Musulmani, Hamas e Sciiti hanno tutti il punto in comune nell'odio verso l'Occidente, verso i cristiani e verso Israele.
Se l'Occidente deve intervenire, lo faccia per difendere chi oggi è minacciato, Israele ed i cristiani.
Nella sua "Summa Theologica", San Tommaso d'Aquino scrisse: "Scrive Sant'Agostino: "Se la religione cristiana condannasse totalmente le guerre, nel Vangelo, ai soldati che chiedevano consiglio di salvezza si sarebbe dato quello di abbandonare le armi e di fuggire il servizio militare. Invece, fu detto loro: "Non fate violenza e nessuno e contentatevi della vostra paga". Perciò non viene proibito il mestiere del soldato".
Rispondo:
Perché una guerra sia giusta si richiedono tre cose:
Primo: l'autorità del principe, per ordine del quale deve essere proclamata. 
Infatti, una persona privata non ha potere di fare la guerra. Spetta ad essi (i principi) difendere lo Stato con la spada di guerra.
Secondo: si richiede una causa giusta; e cioè una colpa da parte di coloro a cui si fa la guerra.  Scrive perciò Sant'Agostino: "Si definiscono di solito giuste le guerre che vendicano le ingiustizie".
Terzo: Si richiede che l'intenzione di chi combatte sia giusta: e cioè che si voglia il bene e che si eviti il male".
In questo caso, il bene è difendere i cristiani ed i Israele.
Forse, noi dovremmo guardare meglio le cose, prima di giudicare.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.