Cari amici ed amiche.
Ieri è stata celebrata la Pasqua ortodossa.
Scusandomi per il ritardo, auguro agli amici di fede cristiano-ortodossa una felice Pasqua.
Ora, vi invito a leggere l'articolo che ho trovato sul sito della Milizia di San Michele Arcangelo che è intitolato "L'abito ecclesiastico nell'Oriente bizantino".
L'Oriente bizantino abbraccia Paesi come Russia, Russia Bianca, Ucraina, Moldavia, Romania, Bulgaria, Serbia, Montenegro, Macedonia, Grecia e Cipro.
Ringrazio il mio fidato collaboratore che ha messo l'articolo su Facebook.
A differenza di quanto facciamo noi cattolici, che fondiamo tutto sulla morte e resurrezione di Cristo, nel mondo ortodosso si focalizza tutto sulla resurrezione.
Durante la Pasqua, gli ortodossi si salutano dicendo: "Cristo e risorto!" e chi ascolta risponde dicendo: "Sì è veramente risorto!".
Forse, per questi motivi, gli ortodossi danno solennità alla Messa, una solennità data da vesti fulgide, uso di incensi e paramenti importanti.
Mentre noi cattolici diamo importanza anche alla morte di Cristo, l'aspetto sacrificale, gli ortodossi accentuano molto l'attenzione sulla Sua resurrezione.
Per noi cattolici, si deve passare attraverso la morte di Cristo.
Ergo, per noi cattolici, non c'è resurrezione (e quindi non c'è Salvezza) senza la morte di Cristo.
Per gli ortodossi, invece, conta la resurrezione perché essi sono convinti che la Salvezza sia qui.
Anche l'iconografia dimostra ciò.
Nel cattolicesimo, nella nostra fede, ci sono crocifissi che mostrano sangue e ferite, immagini di martiri e scene cruente.
Lo scrittore russo Fedor Dostoevskij disse (nel suo romanzo "L'idiota") che le immagine cattoliche istigano l'uomo all'ateismo.
Al contrario, nell'ortodossia ci sono immagine serafiche, in cui prevalgono i colori d'oro e l'azzurro e in cui non ci sono scene violente e cruenti.
Tutta questa simbologia è rimasta intatta fino ad oggi, quasi a fare capire che il messaggio di Salvezza che Cristo ci lasciò è ancora attuale.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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