Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni del premier Mario Draghi. Ora, ci si dovrebbe chiedere quale sia la stata motivazione di questa scelta.
Una spiegazione di ciò potrebbe essere nella paura del voto.
Il voto fa paura.
Se Draghi cadesse e non ci fosse un'alternativa, si dovrebbe andare a votare.
Mattarella è stato eletto per un secondo mandato ma pochi credono che egli si faccia un altro settennato al Quirinale.
Potrebbe decidere di dimettersi prima della scadenza del mandato, come fece a suo tempo il suo predecessore Giorgio Napolitano.
Se si votasse ora ci sarebbe un Parlamento di centrodestra e se Mattarella si dimettesse il suo successore potrebbe essere di centrodestra, magari di Fratelli d'Italia.
Sia chiaro, questa è una mia sensazione.
Così, egli sta cercando di allungare i tempi e (magari) si potrebbe anche permettere una modifica della legge elettorale con l'aggiunta di uno sbarramento alla soglia del 4%.
Se una cosa del genere si facesse, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta potrebbe fare quel "campo largo" di cui ho scritto su "Italia chiama Italia".
Come diceva un vecchio volpone della politica qual era Giulio Andreotti, a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca.
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