Riporto questo stralcio di un articolo di Franco Carinci su "Atlantico Quotidiano" che è intitolato "La regia raffazzonata del vero burattinaio della legislatura":
"Le responsabilità di Mattarella
Quasi nessuno lo dice apertamente, perché si tratterrebbe di intaccare il dogma salvifico di un Mattarella che si sarebbe offerto in olocausto per un riscatto del Paese, ma, il solo conto dei governi da lui benedetti – Conte 1 e 2, Draghi – con un accanimento terapeutico destinato ad aggravare il paziente, ridotto ormai ad un cronico stato di agonia, la dice lunga sul modo raffazzonato con cui ha svolto il suo ruolo di regista istituzionale.
Le ragioni esplicite fatte valere a suo nome, riprese ed esaltate dagli opinionisti “responsabili”, sono state due, una costituita da una interpretazione delle prerogative presidenziali circa l’affidamento dell’incarico per la formazione di un governo; l’altra rappresentata dalla copresenza di due emergenze, sanitaria ed economica sociale, cui far fronte con il ricorso al Pnrr.
Nonostante Matterella abbia a proposito del Conte 1 e 2 parlato della necessità di maggioranze omogenee, non sembra proprio che se ne sia fatto carico, gli era d’avanzo una mera maggioranza numerica, pur tale da riuscire già in partenza del tutto incompatibile.
Quasi nessuno lo dice apertamente, perché si tratterrebbe di intaccare il dogma salvifico di un Mattarella che si sarebbe offerto in olocausto per un riscatto del Paese, ma, il solo conto dei governi da lui benedetti – Conte 1 e 2, Draghi – con un accanimento terapeutico destinato ad aggravare il paziente, ridotto ormai ad un cronico stato di agonia, la dice lunga sul modo raffazzonato con cui ha svolto il suo ruolo di regista istituzionale.
Le ragioni esplicite fatte valere a suo nome, riprese ed esaltate dagli opinionisti “responsabili”, sono state due, una costituita da una interpretazione delle prerogative presidenziali circa l’affidamento dell’incarico per la formazione di un governo; l’altra rappresentata dalla copresenza di due emergenze, sanitaria ed economica sociale, cui far fronte con il ricorso al Pnrr.
Nonostante Matterella abbia a proposito del Conte 1 e 2 parlato della necessità di maggioranze omogenee, non sembra proprio che se ne sia fatto carico, gli era d’avanzo una mera maggioranza numerica, pur tale da riuscire già in partenza del tutto incompatibile.
A meno non si sostenga, a discapito della parabola ormai compiuta, che i 5 Stelle, Insomma, il nostro Mattarella ha legittimato una interpretazione per cui di fronte ad una mera maggioranza, per quanto scombinata ed artificiosa, avesse le mani completamente legate, non poteva sciogliere le Camere, ma solo chinare la testa.
Una tesi, questa, che non trova nessuna conferma nella nostra carta costituzionale, se interpretata con la dottrina prevalente, ma neppure nella prassi, tanto che lo stesso Mattarella non si è affatto dimenticato delle sue prerogative circa la formazione del governo, bocciando alcune candidature ministeriali ritenute incompatibili con la sua valutazione politica. completamente privi di una loro identità interna, quindi scomponibili e ricomponibili a piacere, potessero trovarsi pienamente a loro agio con due partners del tutto opposti, come la Lega, prima, e il Pd, poi".
Una tesi, questa, che non trova nessuna conferma nella nostra carta costituzionale, se interpretata con la dottrina prevalente, ma neppure nella prassi, tanto che lo stesso Mattarella non si è affatto dimenticato delle sue prerogative circa la formazione del governo, bocciando alcune candidature ministeriali ritenute incompatibili con la sua valutazione politica. completamente privi di una loro identità interna, quindi scomponibili e ricomponibili a piacere, potessero trovarsi pienamente a loro agio con due partners del tutto opposti, come la Lega, prima, e il Pd, poi".
Prima di commentare, faccio notare che l'articolo di Carinci fa il paio con quello scritto da me su "Italia chiama Italia".
La crisi di Governo è stata una sconfitta del Quirinale.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha un ruolo importante nella situazione attuale.
Ebbe un ruolo importante nel passato e ce l'ha tuttora.
Ricordiamoci del 2018, di quando si formò il Governo Conte 1, quello con il Movimento 5 Stelle e la Lega.
Mattarella è stato colui che, per esempio, disse no ad un Governo con premier Matteo Salvini e che bocciò certe candidature ai ministeri, come nel caso di Paolo Savona.
Nel caso di Mario Draghi, il presidente della Repubblica pensò più ad ottenere un'artificiosa maggioranza numerica che però dimostrò di non essere una maggioranza politica.
Infatti, mancò la coesione interna.
Da maggioranze raffazzonate e non coese non potevano nascere grandi cose.
Questo era un principio ovvio e Mattarella doveva saperlo.
Eppure, egli si incaponì a non volere fare votare.
Si sarebbe dovuto votare nell'agosto 2019, dopo la caduta del Governo Conte 1.
Invece, Mattarella preferì non far votare e benedire la nascita del Governo Conte 2, quello con il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico.
Così, dopo un anno il Partito Democratico tornò al governo.
Si ricorda che dal 2011 ad oggi il Partito Democratico governa senza aver vinto un'elezione.
Poi, arrivò il Covid e si bloccò ogni cosa.
Nel 2021 il Governo Conte 2 cadde per volontà dell'ex-premier Matteo Renzi.
Draghi avrebbe potuto far votare ma egli non fece votare affermando che vi era il Covid e che non si poteva votare.
Deve essere ricordato che negli altri Paesi si votò comunque.
Dunque, la questione del Covid poteva sembrare un pretesto.
Così nacque il Governo Draghi, con una maggioranza che metteva insieme tutto l'arco costituzionale ad eccezione di Fratelli d'Italia, di Italexit e di alcuni partiti di sinistra, come Sinistra Italiana e L'Alternativa c'è.
Ed ora arriviamo ad oggi: la maggioranza è implosa perché troppo eterogenea al suo interno.
Ogni partito parla al suo elettorato e certe misure hanno fatto perdere voti a certi partiti.
Penso al Green Pass, una misura illiberale che ha fatto perdere voti alla Lega e a Forza Italia.
Per governare bene serve una maggioranza coesa in Parlamento.
Per questo motivo il Colle ha delle responsabilità riguardo alla situazione attuale.
Quando un Governo cade e non si trova una maggioranza coesa in Parlamento si deve ridare la parola agli elettori.
Questo è il dato di fatto.
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