Su "Panorama" vi è un illuminante articolo di Maurizio Belpietro circa la questione del gas.Il nostro Paese importa gas metano dall'estero, non solo per poter cucinare e scaldarsi ma anche per poter mettere in funzione le centrali termoelettriche.
Ora, il problema per noi c'è.
Noi importiamo gas dalla Russia ma a causa dell'attuale guerra rischiamo di non avere più le forniture.
Negli anni si cercarono di costruire i rigassificatori ma (come accadde, per esempio, a Brindisi) non si fece nulla.
Più di una ventina d'anni fa, quando era amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni parlò a Belpietro di un progetto che prevedeva di trasformare l'Italia in un gigantesco hub energetico per l'Europa intera.
Anche in questo caso non si fece nulla.
Il nostro Paese è vittima di continui veti da parte di sindaci, comitati, partiti politici ed associazioni varie che manifestano in nome del fenomeno "NIMBY".
La parola "NIMBY" è un acronimo di questa espressione inglese "Not in my back yard", ossia "Non nel mio cortile".
Ora, se le forniture di gas dalla Russia cessassero per noi sarebbe un problema.
Gli USA ci darebbero il loro gas ma quest'ultimo ci costerebbe il 30% in più.
Infatti, il gas arriverebbe liquefatto a bordo di navi metaniere.
Le navi metaniere vanno a gas.
Inoltre, abbiamo solo tre rigassificatori contro i nove della Spagna.
In sé, il progetto dei rigassificatori non sarebbe male.
Però, lo si sarebbe dovuto implementare molto tempo prima.
Adesso, invece, noi rischiamo di trovarci in una crisi energetica.
Il gas russo arriva da noi con un gasdotto.
Dunque, ci costa di meno.
Noi paghiamo gli errori del passato e rischiamo di pagarli veramente caro.
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