Su "Panorama", vi è un articolo di Marcello Veneziani che è intitolato "Dove sono finiti i liberali?". Qui in Italia (e non solo) ci sono tanti che dicono di essere dei veri liberali.
Però, oggi, tanta parte di loro è piegata al pensiero unico.
Durante il periodo della pandemia questi pseudo-liberali erano tutti pro-Green Pass.
Adesso, in questo periodo di guerra russo-ucraina, questi stessi pseudo-liberali sono tutti russofobi a tal punto da volere mettere al bando le opere di Dostoevskij.
Ora, il vero liberale non ama misure liberticide che non hanno nessun fondamento scientifico e non ama nemmeno le censure.
Non c'è nulla di più illiberale di una censura la quale, nel caso specifico, è anche senza nessuna giustificazione.
Quello che stanno facendo nei confronti delle opere di Dostoevskij e dei vari autori russi non è certamente meglio di quello che sta facendo Putin, almeno nel merito.
Si tratta sempre di qualcosa di veramente illiberale che è anche segno di scarsa civiltà.
Uno scrittore come Dostoevskij fu il precursore di un genere letterario del quale fece parte anche l'italianissimo Federigo Tozzi.
Anche il Green Pass è qualcosa che con la tradizione liberale non ha nulla a che fare.
Eppure, i fautori di queste teorie anti-Dostoevskij e pro-Green Pass dicono di essere dei "liberali".
Questi personaggi parlano di liberalismo (tra l'altro in maniera molto distorta) quando fanno le campagne pro-aborto, pro-eutanasia o pro-matrimoni omosessuali.
Forse, non avranno aperto nemmeno un libro che tratta la materia del liberalismo.
Se fosse ancora vivo il grande professor Antonio Martino, questi pseudo-liberali si prenderebbero una bella strigliata.
Nessun commento:
Posta un commento