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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 16 marzo 2022

Il caso del patriarca Kirill





Hanno fatto scalpore le parole del Patriarca di Mosca Kirill, il quale ha affermato che la guerra in Ucraina altro non sarebbe che una "crociata" contro coloro che diffondono "gli stili di vita peccaminosi e contrari alla tradizione cristiana", riferendosi in particolare alla questione dell'omosessualità.

Di fatto, il patriarca avrebbe "benedetto" la guerra.
Ora, al di là del merito della questione, deve essere fatta una considerazione.
La Chiesa ortodossa russa ripete lo stesso schema della Chiesa bizantina.
Lo Scisma d'Oriente del 1054 non determinò solo una rottura religiosa tra la Chiesa di Roma, la Chiesa cattolica, e quella di Costantinopoli, la Chiesa ortodossa, ma anche una rottura politica e culturale.
La Chiesa cattolica puntava ad avere un'autonomia rispetto alle realtà statuali e in qualche caso puntava anche ad agire al di sopra delle realtà medesime.  
Basti ricordare lo scontro tra Papato e Sacro Romano Impero.
Del resto, lo scontro fu anche tra il Papato e lo stesso imperatore di Costantinopoli per motivi molto simili.
La Chiesa ortodossa, invece, fu integrata nell'apparato dello Stato dell'Impero Romano d'Oriente o Impero Bizantino.
Il basileus, l'imperatore, interveniva molto spesso nelle questioni religiose, cosa che al Papa non piaceva.
Per esempio, quando Costantinopoli cadde in mano ai Turchi Ottomani, il 29 maggio 1453, il sultano Mehmet II pretese di nominare il Patriarca di Costantinopoli esattamente come facevano gli imperatori bizantini.
Fece ciò nominando Gennadio Scolario.
Dopo la caduta di Costantinopoli, Mosca si eresse ad erede di quest'ultima e si fece ribattezzare la "Terza Roma".
Non a caso, il principe di quello che divenne l'Impero Russo assunse il titolo di zar, termine che significa "Cesare".
Infatti, il termine "zar" deriva dal vocabolo latino "Caesar".
Gli imperatori bizantini erano eredi di Cesare e di Augusto ed i principi russi si proposero come continuatori della tradizione.
Dunque, questa uscita del patriarca Kirill non ci deve sorprendere.
Il presidente russo Vladimir Putin ammanta la sua visione politica con il neozarismo e l'ortodossia. 
La Chiesa ortodossa russa è integrata nell'apparato statuale russo.
Anche durante il periodo sovietico, una parte della Chiesa russa continuò a fare parte dell'apparato statuale.
Infatti, sebbene fosse stato in favore dell'ateismo e scoraggiasse la pratica religiosa, il regime sovietico consentì una certa forma di religione cristiana della Chiesa ortodossa, purché non interferisse nelle faccende dello Stato e si piegasse alle pretese di quest'ultimo.
Una parte della Chiesa ortodossa si piegò e poté continuare a praticare il suo culto. 
In qualche caso, ebbe anche in uso le chiese cattoliche confiscate da regime. 
Di conseguenza, il patriarca Kirill sostiene quella che è la posizione del presidente russo Putin proprio perché la Chiesa ortodossa russa è parte dello Stato stesso.
In pratica, secondo la visione russa, Putin ha bisogno di Kirill e Kirill ha bisogno di Putin.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".