"Lo scuro bronzeo monumento, d’altra parte, non esce dal cliché della leggenda che vuole il migrante in vestiti ottocenteschi, dal volto smunto e gli occhi spenti, cosparso da un’aurea d’ incredibile dolcezza interiore, con le costole che fuoriescono dal ventre.
Tralasciando la nota diversità dell’ideale/realtà ovvero dei protagonisti del suddetto monumento, con i muscolosi e pingui migranti africani, quel che stona è l’oscurità della scultura, dallo stile contemporaneo e d’un realismo (poiché esce dagli stilemi delle sagome informi dell’arte contemporanea) ideale (perché presenta l’idea del migrante, non la realtà), pesante come l’idea che impone; pesante come quella politica che il Papa si ostina a propagandare, pesante come le afoni voci di protesta sorte contro un Cattolicesimo che ormai non ha più nulla delle proprie origini, se non la sostanza nominale".
Ora, mi permetto di prendere anche questo mio articolo che è stato pubblicato sul numero de "La Civetta" (la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova) che uscirà in questo mese e che è intitolato "Il disagio di noi cattolici nella chiesa di papa Francesco":
" Penso che il tema che sto per trattare non possa essere eluso.
Questo tema mi tocca dentro.
Anzi, esso tocca intimamente milioni di persone.
Sto parlando della situazione della Chiesa sotto il pontificato di Papa Francesco (al secolo, Jorge Mario Bergoglio).
Confesso che oggi provo un certo disagio nei confronti di questo "nuovo corso" della Chiesa e sono sicuro che tanti altri la pensino come me.
Anzi, lo dico per certo: tanti la pensano come me, dato che ho avuto opinioni, pareri e testimonianze.
La Chiesa di oggi non è quella in cui sono cresciuto e che ho conosciuto.
Io (che ho studiato e letto qualcosa) so del servizio fatto alla nostra società italiana ed europea dalla Chiesa cattolica.
Basti pensare a quello che la Chiesa fece dopo il 476, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
La Chiesa contribuì a preservare la cultura classica, la quale altrimenti sarebbe stata travolta dagli invasori barbari.
Abbazie come quella di San Benedetto in Polirone, che è ubicata nella nostra provincia, la Provincia di Mantova, quella di Bobbio (in Provincia di Piacenza) o la certosa di Padula, che si trova in Provincia di Salerno, testimoniano ancora oggi questo salvataggio della nostra cultura.
Se non ci fosse stata la Chiesa, le opere di grandi autori dell'epoca classica, come Socrate, Aristotele, Platone, Plotino, Virgilio ed Ovidio, non ci sarebbero.
Inoltre, cosa sarebbe successo se non ci fossero state le Crociate?
Se non ci fossero state le Crociate, l'Islam avrebbe preso l'intera Europa.
Ricordo che nel 1071 i Turchi Selgiuchidi sconfissero i Bizantini a Manzicerta.
Se non ci fossero state le Crociate, i Turchi avrebbero preso Costantinopoli già nell'XI secolo e per l'Europa ci sarebbero stati grossi problemi.
Cosa sarebbe accaduto se non ci fosse stata la battaglia di Lepanto?
Nel 1570, i Turchi Ottomani attaccarono Cipro. Nel 1571, i Turchi si presero Famagosta, torturando, mutilando ed uccidendo Marcantonio Bragadin (21 aprile 1523-17 agosto 1571).
I Turchi agirono così seguendo una fatwa del mufti del Istanbul, l'antica Costantinopoli, la città che il 29 maggio 1453 fu presa da loro, anche per colpa di un'Europa che non fece nulla per evitare ciò.
Questa fatwa prevedeva che i Turchi avrebbero ripreso tutti i territori che nell'Alto Medio Evo furono posseduti dagli Arabi, comprese la Spagna e la Sicilia.
Insomma, la Chiesa diede un contributo nel difendere la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura.
Purtroppo, questa Chiesa di oggi non è nemmeno una lontana parente di quella dei periodi precedenti.
Non è neppure una lontana parente di quelle degli ultimi due immediati predecessori dell'attuale Papa: il Papa emerito Benedetto XVI (al secolo, Joseph Alois Ratzinger, nato il 16 aprile 1927) e San Giovanni Paolo II (al secolo, Karol Jozef Wojtyla 18 maggio 1920-2 aprile 2005).
La Chiesa attuale parla di "immigrati da accogliere" ed attacca chi dice che difendere la propria identità sia una cosa giusta.
Però, nei periodi passati, la Chiesa si è sempre mossa per la difesa delle identità storiche e culturali dei popoli.
Ho sentito di certe messe attuali che sembrano più dei comizi politici che dei momenti in cui i fedeli incontrano Cristo nella parola e nell'Eucaristia.
Come se non bastasse, abbiamo a che fare con un Papa che fa del terrorismo psicologico contro chi cerca di difendere l'identità del proprio popolo, paragonandolo ad Hitler o dicendo che "non è cristiano".
Però, la dottrina cattolica ha sempre riconosciuto l'identità dei popoli.
Per esempio, nelle varie parti d'Europa, la Chiesa cattolica ha le festività precetto che si differenziano a seconda del Paese.
Infatti, la Chiesa cattolica è un insieme di Chiese nazionali in comunione tra loro e in comunione con il Papa, del quale riconoscono il primato.
Ciascuna Chiesa nazionale ha le proprie festività di precetto.
Oltretutto, il pontificato di Papa Francesco si sta dimostrando irenico con gli islamisti ed i regimi totalitari di stampo comunista.
Basti pensare al fatto che Papa Francesco non abbia riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele, Stato che è garanzia per i cristiani presenti in quelle zone, a differenza dei Paesi, da cui coloro che credono in Cristo scappano.
Basti pensare anche all'accordo assurdo che ha fatto con il regime comunista cinese.
Questo accordo si sta mostrando molto svantaggioso per i cattolici cinesi, che sono sempre più oppressi dal regime comunista, regime che ora si sente legittimato a fare loro ogni angheria, visto il pessimo accordo con il Vaticano.
Tutto questo è stato fatto in cambio di cosa?
Tutto questo è stato fatto in cambio di un accordo sulla nomina dei vescovi tra Pechino ed il Vaticano.
Negli USA, la Chiesa cattolica è lasciata a sé stessa, dopo il grande operato di San Giovanni Paolo II e dei Cavalieri di Colombo, che le diede dignità.
Così, molti passano alle Chiese evangeliche, Chiese che mostrano di avere a cuore l'identità del popolo americano e che lotta sulle questioni pregnanti, come quella della della difesa della famiglia e della vita, su cui sembra che la Chiesa cattolica abbia abdicato da tempo in favore del "mondialismo" e del relativismo.
I fedeli hanno "sete" di Cristo e questa Chiesa cattolica parla a loro di Greta Thunberg, di come si accolgono i migranti clandestini e dell'Unione Europea.
Questo Papa non parla più di famiglia e di difesa della vita ma parla di questa Unione Europea, di quest'opera abominevole che può essere paragonata ad una sorta di "Moloch" che punta a distruggere le identità dei popoli europei, presentandola come "modello da seguire".
Eppure, il suo predecessore San Giovanni Paolo II criticò questa Unione Europea, per esempio, quando nella sua Costituzione non fu citato nessun riferimento alla tradizione giudaico-cristiana.
Papa Francesco, invece, applaude a questa Unione Europea e ad ogni cosa che fa.
A ciò si unisce anche una certa ipocrisia.
Infatti, Papa Francesco dice che noi dobbiamo "accogliere i migranti".
Questi ultimi non sono profughi ma sono migranti clandestini.
Però, il Vaticano è cinto da mura e ha il reato di clandestinità.
Io faccio fatica a sentirmi ancora parte di questa Chiesa e lo stesso disagio è sentito da molti.
Da ultimo baluardo contro il "pensiero unico" di quel "mondialismo" che distrugge la nostra identità e che punisce le opinioni diverse, la Chiesa è diventata la maggiore propugnatrice di quest'ultimo.
Io vado a messa perché credo in Dio e nel cattolicesimo che mi è stato insegnato ma quando entro in una chiesa in cui il prete fa il predicozzo pro-immigrazione, io provo un certo disagio, soprattutto tenendo conto dei poveri del nostro Paese.
Mi sento un po' come un cattolico inglese del periodo della regina Elisabetta I (1558-1603), il quale frequentava le funzioni della Chiesa anglicana (per non essere sanzionato) ma in segreto sperava in un ritorno della Chiesa inglese alla comunione con Roma.
Io spero in un ritorno della Chiesa nel solco di quei valori che l'hanno sempre caratterizzata.
Intanto, la gente che va in chiesa è sempre meno. I preti sono sempre meno.
I fedeli sono lasciati a loro stessi.
Le alte sfere del Vaticano che fanno?
Le alte sfere del Vaticano ci dicono: "Accogliete i migranti".
Per completare l'opera, Papa Francesco ha deciso di creare cardinali delle figure a lui vicine, alla faccia dell'unità della Chiesa.
Tra queste figure vi è quella dell'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, l'arcivescovo definito "cappellano del Partito Democratico", visto il suo orientamento ideologico
Questo è il declino dell'Europa e della nostra civiltà.
Sia chiaro, io non ce l'ho con Papa Francesco a livello personale né io intendo abiurare la fede cattolica.
Però, penso che la questione debba essere portata all'attenzione di tutti perché il disagio nel mondo cattolico c'è".
Chi vorrà leggere anche gli altri miei articoli farà bene a leggere anche la rivista.
Il monumento che è stato messo in Vaticano (e che è anche architettonicamente brutto) è il paradigma di quello che sta accadendo nella Chiesa e che mette in profondo disagio molti di noi cattolici, me compreso.
Abbiamo un Papa che elogia il meticciato sudamericano.
Però, il Sud America ha una storia diversa da quella dell'Europa.
In Europa, ci sono civiltà molto antiche e con un background culturale che (con il dovuto rispetto) il Sud America non ha.
La cultura delle Americhe mette insieme quelle dei nativi, quelle dei coloni europei che giunsero dopo il 1492, quelle degli schiavi africani e quelle dei migranti europei ed asiatici.
In quel caso, si può parlare di un "melting pot".
Per l'Europa, questo concetto non vale.
Certamente, anche l'Europa ebbe delle "contaminazioni".
Però, la base culturale dell'Europa è fondamentalmente costituita dalla tradizione ellenistico-romana e da quella giudaico-cristiana.
Questa base fu poi importata anche nelle Americhe dai coloni europei, i quali si unirono ai nativi, agli schiavi ed ai migranti.
Tuttavia, deve essere notata anche un'altra cosa: Papa Francesco (al secolo Jorge Mario Bergoglio) è argentino.
Ora, non mi pare che l'Argentina si sia mai confrontata con il mondo islamico.
Invece, il confronto tra Paesi europei e l'Islam è molto antico.
Sappiamo tutti della storia delle Crociate.
I buonisti definiscono le Crociate un atto di aggressione dell'Occidente "brutto e cattivo" ai danni dei "poveri" musulmani.
In realtà, le Crociate nacquero dopo quanto accadde nel 1071, quando i Turchi Selgiuchidi sconfissero i Bizantini a Manzicerta e minacciarono Costantinopoli e l'Europa.
Certamente, come in tutte le guerre, nelle Crociate ci furono anche atti barbari ed indegni ed eccessi.
Però. la realtà non dice che le Crociate siano state un male.
Inoltre, io sono originario di una terra che fu sottomessa all'Islam dall'827 al 1091.
Sto parlando della Sicilia.
Certa storiografia parla dell'epoca della dominazione islamica della Sicilia come di un'epoca di grandi progressi.
Un esempio è l'opera di Michele Amari (7 luglio 1806-16 luglio 1889), il quale fu un anticlericale, una persona ostile alla Chiesa cattolica.
In realtà, fu un'epoca di sottomissione per i non musulmani.
Per esempio, un non musulmano doveva cedere il passo ad un musulmano, quando questi passava per strada, non poteva avere una casa migliore di quella di un musulmano e doveva sottostare ad altre restrizioni.
Qui in Europa, si affermata una "cultura" secondo cui "difendere la propria identità e barbarie", dirsi cristiani è "razzismo" e quant'altro e si fa apologia dell'immigrazione, anche senza regole.
Si vuole distruggere la cultura europea.
Inoltre, vi è anche un crollo della natalità della popolazione europea.
A fronte di ciò, cosa si fa?
Si fanno entrare i migranti dall'Africa, i quali non rinunziano alla loro identità.
Così facendo, la nostra identità è a rischio, con l'arrivo di immigrazione islamica.
Papa Francesco rappresenta pienamente quella parte della Chiesa che è pro-immigrazione e che è allineata a quel sistema culturale dell'Europa di cui ho parlato prima.
Egli è soggetto giusto per quel cattolicesimo progressista che tanto difende questa "cultura" europea e l'idea dell'immigrazione senza regole.
Ora, essere Papa significa dovere rappresentare tutta la Chiesa come Corpo mistico di Cristo.
Ergo, a prescindere dalle sue opinioni personali, il Papa deve rappresentare tutti noi che facciamo parte della Chiesa cattolica.
Il Papa è Vicario di Cristo sulla Terra.
Non può permettersi di fare politica e (per il bene della Chiesa) deve sacrificare le sue opinioni.
Se non fosse in grado di fare ciò, farebbe un atto più dignitoso nella rinunzia al ministero.
Purtroppo, Papa Francesco non lo sta facendo e sta anteponendo le sue opinioni personali a quello che è il bene della Chiesa.
Quando fa apologia del meticciato sudamericano, egli esprime una sua opinione che però qui in Europa non è applicabile.
Sia chiaro, io non sono razzista.
Sono per un'immigrazione controllata, in cui chi entra deve avere i documenti in regola ed un lavoro, deve dare le sue referenze e deve entrare attraverso i canali legali e non irregolarmente, rispettando la legge.
Questo brutto monumento rappresenta a pieno questa ideologia che ha ammorbato l'Europa e (purtroppo) parte della Chiesa.
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