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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 1 ottobre 2019

Preferisco andare in galera...piuttosto che svendere la mia dignità

Riprendo questa nota di Giulio Meotti che ho trovato su Facebook:
"“Se Eric Zemmour andrà in prigione, voglio andarci anche io, rivendico l'onore di essere il suo vicino di cella” scrive Philippe de Villiers. “L'annuncio dell'apertura di una inchiesta su Zemmour è una svolta. Il progressismo è totalitarismo. Non abbiamo più il diritto di criticare l'immigrazione, non abbiamo più il diritto di avere riserve sull'Islam. Zemmour ha il diritto di voler difendere la nostra civiltà. Non sono persone come Zemmour che diffondono odio, è il contrario. I provocatori sono coloro che attaccano il buon senso e che vogliono fare a pezzi il tessuto della nostra civiltà. Eric, continua a parlare. La Francia profonda capisce quello che dici. E quelli che non lo capiranno saranno spazzati via più velocemente del previsto”. Questi intellettuali francesi - pochi, alcuni - stanno dimostrando più resistenza del previsto".

Nel mio piccolo, cerco di dire la mia, scrivendo su codesto blog, su "Italia chiama Italia" e su "La Civetta".
Purtroppo, si sente il peso del "pensiero unico" che si vuole imporre.
Per esempio, criticare Greta Thunberg espone al rischio di essere bollati come "nemici dell'ambiente".
Dirsi contro l'immigrazione senza regole espone al rischio di essere bollati come "fascisti" e "xenofobi".
Criticare codesta Unione Europea espone al rischio di essere bollati come "nazisti".
Dirsi per la famiglia e per la vita espone al rischio di essere bollati come "bigotti".
In ogni caso, si subisce sempre lo stigma della "persona indegna" agli occhi dei benpensanti.
Lo so bene.
Anche io ho ricevuto attacchi di ogni tipo, per la mia difesa di questa nostra identità italiana, per la mia difesa della famiglia, per la mia difesa della vita, per la mia simpatia per Israele e per la mia difesa della nostra storia.
Sono stato bollato come "islamofobo", "nazista", "fascista" e quant'altro.
Quest'anno, ho dovuto cambiare tre blog, perché su Facebook non potevo più pubblicare nulla.
Mi è stato chiuso anche un account Facebook, per avere pubblicato una foto di Benito Mussolini, senza avere fatto la benché minima apologia di fascismo.
Mi è stato più volte detto di smettere di scrivere perché altrimenti, secondo chi mi dice queste cose, rischierei di essere danneggiato.
Però, io mi oppongo a ciò.
Se essere liberi nel pensiero, ovviamente, senza recare danno al prossimo, è una colpa, io sono colpevole.
Se esprimere il proprio pensiero è un crimine, io sono un criminale.
Non mi pento né mi dolgo.
Anzi, se venisse la polizia ad arrestarmi solo per avere espresso il mio pensiero, io stenderei i polsi e (imitando un personaggio che per ragioni di fede non guardo con simpatia come Giordano Bruno) direi ai poliziotti: "Avete più paura voi nell'atto di arrestarmi che io di essere arrestato".
Una cosa del genere sarebbe la dimostrazione della morte della nostra civiltà.
Si tolgono i Crocifissi dalle aule delle nostre scuole e la carne di maiale dall'alimentazione, in nome di quella cosa che è chiamata "accoglienza".
In realtà, la nostra civiltà si è messa un cappio intorno al collo e ad ogni decisione che va verso l'abolizione di un aspetto della nostra cultura la corda si stringe.
Se non cambiamo rotta, di noi non resterà nulla.
Io non voglio essere responsabile della nostra fine.











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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.