Questo è uno stralcio dell'articolo:
"Con il via libera di Matteo Salvini e la regia di Giancarlo Giorgetti la Lega accende la scintilla ferragostana, rompe gli indugi e annuncia la corsa solitaria per le Regionali abruzzesi del prossimo autunno.
Una mossa tattica inaspettata, un'accelerazione improvvisa che fa salire la tensione interna al centrodestra.
I toni inevitabilmente si inaspriscono, anche se sotto traccia il filo del dialogo viene tenuto vivo dai pontieri consapevoli che il futuro della coalizione passerà in buona parte da una ricucitura dello strappo sulla Rai, questione che verrà affrontata a settembre. Nel frattempo le schermaglie verbali si concentrano sulla crisi della lira turca, uno scenario che secondo Renato Brunetta potrebbe ripetersi anche nel nostro Paese qualora si procedesse con scelte avventate. «I due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovrebbero seguire molto attentamente quanto sta accadendo in Turchia in queste ore, con la lira turca sprofondata ai minimi storici contro il dollaro nel bel mezzo di una fuga di capitali esteri senza precedenti» dice Renato Brunetta. «Il sovranismo di Erdogan sta facendo fuggire gli investitori esteri»".
Ora, parlo del sovranismo.
Se per sovranismo si intende chiudere completamente il proprio Paese e fare un'autarchia di tipo fascista, è chiaro che esso sia antistorico e che porti solo rovina.
Io sono contrario ad una cosa del genere e com'è contrario ogni italiano di buonsenso e di giusto giudizio.
Invece, se per sovranismo si intende difendere l'interesse del proprio Paese contro certe politiche sovranazionali che vanno contro di esso, sono un sovranista anch'io.
Mi pare, per esempio, che un Paese come gli USA (che non sono certo la Turchia di Erdogan) ci siano stati dei limiti riguardo all'importazione di salumi dall'Europa, previa registrazione alla FDA.
Inoltre, fatto di avere una propria moneta (e quindi la sovranità monetaria) non è mica fattore di povertà.
Non mi pare che questo Euro stia portando tanti benefici.
In Turchia, vi è una situazione particolare in cui vi è un capo dello Stato che sta smantellando completamente lo Stato laico per edificare un regime totalitario ed islamista.
Se fossi un investitore, non mi fiderei ad investire in un Paese in cui vi è uno Stato islamista e totalitario, secondo il modello di Erdogan.
Quindi, non sono d'accordo con l'onorevole Brunetta su questa tesi.
Questa dialettica così aspra rischia di fare molto male al centrodestra.
Se, da una parte, la Lega ha l'ambizione di avere la golden share nell'ambito dell'elettorato del centrodestra e per questo sta calcando la mano e sta eccedendo, dall'altra, non si capisce più quale sia la posizione di Forza Italia.
Forza Italia dice di volere essere alternativa al Partito Democratico e al populismo.
Se con il termine "populismo" si intende identificare il Movimento 5 Stelle, sono d'accordo anch'io.
Il Movimento 5 Stelle è populista ed è anche dannoso.
Se con il termine "populismo" si intende identificare anche la Lega, invece, c'è un problema.
Ricordo che quattro importanti regioni dell'Italia (Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Liguria) sono governate dal centrodestra e vedono la preponderanza della Lega, la quale negli anni ha saputo esprimere una classe dirigente efficiente e capace.
Addirittura, in regioni come Lombardia e Veneto, la Lega è presente nei governi regionali ininterrottamente dal 1995 e prende tanti consensi.
Dunque, a differenza del Movimento 5 Stelle, la Lega è un partito di governo e non può più essere definito "populista".
Il fatto che nelle ultime elezioni Forza Italia abbia perso tanti consensi deve farci riflettere.
Ci sono quelli che danno la colpa a certe trasmissioni televisive, come "Dalla vostra parte" (che era condotta da Maurizio Belpietro) e "Quinta Colonna" (che era condotta da Paolo Del Debbio) che avrebbero fatto troppa pubblicità alla Lega.
Io non sono convinto di questa tesi.
Forza Italia ha pagato un prezzo altissimo per questa crisi (che ha impoverito tanta gente) e certe posizioni ondivaghe di Forza Italia.
Penso, ad esempio, al "patto del Nazareno", che è stato rotto solo dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale e non prima, quando l'allora segretario del Partito Democratico e premier Matteo Renzi iniziava a cambiare le regole a suo piacimento.
Se fossi stato al posto del presidente Berlusconi, avrei rotto il "patto del Nazareno" al primo cambiamento fatto in corsa e senza alcun avviso da Matteo Renzi.
Invece, il "patto del Nazareno" è stato rotto solo dopo l'elezione al Quirinale di Sergio Mattarella.
Del resto, nella stessa Forza Italia, molti avevano cercato di avvertire il presidente Berlusconi riguardo all'inaffidabilità di Renzi.
Queste due cose, hanno spostato molti consensi verso la Lega.
Penso, ad esempio, al "patto del Nazareno", che è stato rotto solo dopo l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale e non prima, quando l'allora segretario del Partito Democratico e premier Matteo Renzi iniziava a cambiare le regole a suo piacimento.
Se fossi stato al posto del presidente Berlusconi, avrei rotto il "patto del Nazareno" al primo cambiamento fatto in corsa e senza alcun avviso da Matteo Renzi.
Invece, il "patto del Nazareno" è stato rotto solo dopo l'elezione al Quirinale di Sergio Mattarella.
Del resto, nella stessa Forza Italia, molti avevano cercato di avvertire il presidente Berlusconi riguardo all'inaffidabilità di Renzi.
Queste due cose, hanno spostato molti consensi verso la Lega.
A ciò, si è unito il fatto che il presidente Berlusconi non sia stato candidato.
Dall'altra parte, penso che la Lega rischi a correre da sola in Abruzzo.
Se vincesse, il suo leader Matteo Salvini non avrebbe rivali nella leadership del centrodestra.
Se perdesse nettamente e non facesse vincere neppure un altro eventuale candidato del centrodestra, perderebbe l'intera coalizione, aprendo ad una competizione a due tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.
Una cosa del genere non sarebbe il massimo.
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