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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 12 agosto 2018

Ehud Barak? Non è uno statista

Un articolo di Niram Ferretti su "L'Informale" parla dell'ex-primo ministro israeliano Ehud Barak.
Questo è un pezzo dell'articolo:

"Prima di indossare gli occhiali e farsi crescere la barba, riciclandosi nella veste di saggio e guru, l’ex primo ministro israeliano e anche ex ministro della Difesa, Ehud Barak, era stato uno dei potenziali liquidatori dello Stato di Israele. Sotto l’allora egida di Bill Clinton, nel 2000, si accordò per concedere a Yasser Arafat tra il 94 e il 96% della Giudea e Samaria più il 100% di Gaza con una compensazione di territori israeliani ulteriori ammontanti tra l’1 e il 3% per il 4 e il 6% dei territori della Giudea e Samaria che Israele si sarebbe trattenuto. Naturalmente, Gerusalemme sarebbe stata divisa in due. Fortunatamente per Israele Arafat disse di no e diede via alla Seconda Intifada.

Ehud Barak è ancora oggi un fautore della cessione da parte di Israele dei territori della Giudea e Samaria e di uno stato palestinese che sorgerebbe su quelle colline, stato demilitarizzato sul quale Israele sarebbe obbligato a fare da vigliante giorno e notte
.".

Barak è tra coloro che pensano che "si debba dare da mangiare al coccodrillo per evitare di essere mangiati".
Ergo, per Barak il conflitto israelo-palestinese finirebbe solo se si dessero ai palestinesi i territori della West Bank e della Striscia di Gaza.
Ora, è noto che i leader palestinesi vogliano la distruzione dello Stato di Israele.
Se oggi si dessero a loro la West Bank e la Striscia di Gaza, domani, i palestinesi potrebbero avere altre richieste, a danno di Israele.
Per questo motivo, la linea Barak non funziona.

2 commenti:

  1. I capi abumazen, hamas e Co. Non hanno interesse a governare un paese. La pioggia di denari che lj arriva in tasca stante le cose, verrebbe interrotta. E visti i personaggi non sarebbero capaci di produrne altrettanti. Non hanno le carte né l abitudine di creare, produrre per una nazione. Quindi lo status quo per loro è la condizione ideale che non intendono cambiare. Tutti questi sforzi, queste lotte e distruzioni contro il governo israeliano dovrebbero essere perpetuati dai coloni arabi nei confronri dei propri governanti. Gli intellettuali che protestano e denigra o lo Stato Israeliano, e appoggiano la causa araba, non si rendono conto di quanto siano fuori strada, consumano penna e voce a fondo perso.

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    Risposte
    1. Certi personaggi che denigrano Israele non solo sprecano l'inchiostro ma fanno anche danni.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.