L'articolo parla di Roberto Rossi, procuratore di Arezzo dal 2014, il quale (stando all'articolo) avrebbe una particolarità: la "memoria selettiva" o "a corrente alternata".
Questa "peculiarità" si noterebbe quando deve trattare l'argomento inerente a Banca Etruria e a Pier Luigi Boschi, padre del sottosegretario Maria Elena.
L'ultima supposta dimenticanza gli è occorsa il 30 ottobre 2017, di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta del sistema bancario e finanziario.
Il procuratore, tra una carezza all'allora governo Renzi e l'affondo su Bankitalia, ha parlato delle inchieste sul crack di Banca Etruria, che egli coordina.
Ora, alcuni commissari lo accusano di avere omesso di riferire che Pier Luigi Boschi, ex-vicepresidente della banca, risulta essere nel registro degli indagati.
In una missiva spedita al presidente Pierferdinando Casini (presidente della succitata commissione) il magistrato ha spiegato di "avere annuito quando mi è stato chiesto se i membri del consiglio d'amministrazione potessero essere indagati".
Pare che questa dimenticanza non sia stata l'unica.
Il caso clamoroso di "memoria selettiva" è stato nel dicembre 2015 (la rivista "Panorama" ha scritto di ciò) quando è emerso che il pubblico ministero, già titolare delle inchieste su Banca Etruria, era anche consulente della Presidenza del Consiglio.
Anche nel Governo di allora (presieduto da Matteo Renzi) Maria Elena Boschi era presente, come ministro.
Dunque, è stato conflitto di interessi?
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