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domenica 17 dicembre 2017

Vittorio Emanuele III, non si glorifichi ma si rispetti

Il ritorno delle salme di re Vittorio Emanuele III (11 novembre 1869-28 dicembre 1947) e di sua moglie, la regina Maria Elena (8 gennaio 1871-28 novembre 1952) hanno creato un putiferio.
Ora, cito un fatto storico: Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) fu inumato nella Schlosskirche di Wittenberg.
Nel 1547, Wittenberg fu presa dalle truppe imperiali dell'imperatore Carlo V d'Asburgo.
I soldati vollero profanare la tomba di Lutero ma l'imperatore impedì ciò perché "non si doveva fare la guerra ai morti".
Lo stesso discorso può valere per il re Vittorio Emanuele III.
Che varie cose fatte da quel monarca siano ancora oggi da condannare, come le famose Leggi Razziali del 1939, mi sembra lapalissiano.
Quindi, penso che al monarca non si debba fare nessuna glorificazione.
Però, il rispetto è un atto di civiltà.
Nei Paesi normali, la storia si analizza, si difende la memoria ma si cerca anche di andare oltre.
Invece, sembra che qui in Italia questo principio non valga.
Sembra che dire certe cose sia "fascista" e che rispettare certi morti non graditi a certi gruppi sia "un atto contro la Repubblica".
Allora, io la butto così: ricordo che anche Palmiro Togliatti fece le sue porcate.
Per colpa sua morì anche un mio prozio, un fratello della mia nonna materna.
Ricordo che la famiglia di mia madre non fu fascista ma democristiana.
Togliatti non fece nulla per salvare gli italiani mandati in Unione Sovietica, molti dei quali non sapevano neppure per cosa combatterono ma furono mandati là dal regime fascista perché furono costretti.
Infatti, come ho scritto prima, a differenza di quella di mio padre, la famiglia di mia madre non fu fascista.
Stando così le cose, io e tutti gli anticomunisti come me dovremmo profanare la tomba di Togliatti?
Io non profanerò mai la tomba di Togliatti, né dirò che essa debba essere profanata.
Per me, Togliatti resta un personaggio negativo ma non faccio la guerra a chi non c'è più.
Nei Paesi civili non si fanno guerre a chi non c'è più.
Il discorso vale anche per il re e sua moglie.


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Ringrazio un caro amico di questa foto.