Lo scontro sarà tra una coalizione che vorrà veramente cambiare il Paese e fare quelle riforme che serviranno ad esso ed un movimento populista e pauperista, che non ha neppure un vero programma che possa migliorare il Paese.
L'ultima uscita del suo candidato premier, Luigi Di Maio, lo dimostra.
Il quotidiano "Il Giornale" ne parla.
Infatti, l'ultima frontiera della "democrazia elettronica" è stata spiegata da Luigi Di Maio in un'intervista al Fatto quotidiano pubblicata ieri. Il candidato premier del M5S, archiviati il basco e la zazzera del defunto fondatore, Gianroberto Casaleggio, ha rilanciato. Alla domanda sull'idea del ministro Carlo Calenda che ha proposto una nuova assemblea costituente per le riforme, Di Maio ha risposto passando di palo in frasca: "Appena saremo al governo aboliremo 400 leggi, e faremo chiarezza sulle norme che si contraddicono, utilizzando anche software appositi". Non si capisce cosa c'entri questo con la Costituzione, fonte di diritto superiore, assolutamente non collegata alle altre leggi ordinarie.
Mi pare logico che Di Maio abbia fatto un'altra figura del cavolo.
Voi vorreste farvi governare da un personaggio che non sa neppure distinguere la Costituzione (che certamente è da riformare) dalle leggi ordinarie?
Oltretutto, Di Maio non dà risposte serie ad un tema importante come l'immigrazione clandestina.
I suoi sostenitori dicono: "Di Maio è onesto!".
Purtroppo, l'onestà non basta.
Bisogna anche sapere fare le cose e non mi pare che Di Maio abbia dimostrato un granché.
L'unica alternativa al baratro è il centrodestra.
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