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mercoledì 27 dicembre 2017

Gli sfondoni di Di Maio e non solo

Su "Panorama" vi è un articolo di Carlo Puca che è intitolato "Fuga da Di Maio".
Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, collezioni gaffe su gaffe.
Pensiamo, ad esempio, all'uscita dall'Euro.
Ora, l'Euro è frutto di un trattato internazionale, per il quale la nostra Costituzione non prevede referendum.
Inoltre, egli ha detto che sarebbero possibili delle alleanze tra il suo movimento ed altri, qualora non avesse la maggioranza dopo le elezioni.
Il Movimento 5 Stelle non era contro le alleanze per statuto?
Pensiamo anche ai congiuntivi sbagliati e alle non risposte a temi importanti, come quello dell'immigrazione.
Inoltre, il meccanismo di scelta dei candidati del Movimento 5 Stelle contrasta con la legge elettorale attuale, il "Rosatellum".
Questa legge prevede il 37% dei seggi eletti con il maggioritario ed il resto con il sistema proporzionale in liste bloccate.
Ora, nelle liste del sistema proporzionale, ha più possibilità di essere eletto chi sta più in alto nella lista.
Le candidature sono decise dalle segreterie dei partiti.
Nei partiti tradizionali decidono i leader ma nel Movimento 5 Stelle i candidati sono scelti dalla rete, con le "Parlamentarie".
Ora, un signore di nome Mario Rossi si candida nelle "Parlamentarie" del Movimento 5 Stelle.
Gli iscritti del movimento lo votano in massa.
A questo punto, dove si candiderebbe questo ipotetico signor Rossi?
Se si candidasse nella quota maggioritaria, il signor Rossi sarebbe sarebbe abbastanza forte da potere competere con i candidati di centrosinistra e di centrodestra?
Ricordo che i voti in rete non danno un responso reale della rappresentatività del candidato che si presenterà alle elezioni.
Per esempio, il signor Rossi potrebbe essere votato dal 70% di coloro che hanno votato a quella consultazione online.
Tuttavia, i votanti della medesima consultazione potrebbero essere solo il 2%  dell'elettorato che voterebbe alle elezioni vere.
Quindi, l'ipotetico Mario Rossi avrebbe il 70% dei consensi non dell'elettorato nella sua interezza o del potenziale bacino elettorale del Movimento 5 Stelle ma di quel 2% degli elettori che hanno votato alla consultazione online.
Dunque, il signor Rossi avrebbe ben poca rappresentanza e rischierebbe la non elezione.
Nel proporzionale, il signor Rossi avrebbe maggiori possibilità di essere eletto.
Dunque, il Movimento 5 Stelle potrebbe competere nel maggioritario?
I parlamentari del Movimento 5 Stelle saranno candidati nel maggioritario, ove rischierebbero la non rielezione?
Questo e le numerose gaffe di Di Maio potrebbero fare affondare il Movimento 5 Stelle.
Intanto, dal Movimento 5 Stelle è fuga.
Il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, ha lasciato il movimento e nel 2018 si presenterà con una sua lista.
Il sindaco di Roma Virginia Raggi non si ricandiderà, per liberarsi del tutoraggio di Di Maio.
Sempre meno persone partecipano alle consultazioni (Comunarie, Regionarie e Parlamentarie) del Movimento 5 Stelle, un movimento che mostra sempre più contraddizioni.

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