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martedì 26 dicembre 2017

Chronica mantuana Crammeri/ Cronaca mantovana di Cranmer

Questa è la mia poesia, scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano che è intitolato "Chronica mantuana Crammeri" o "Cronaca mantovana di Cranmer":
Quannu 'n Mantua fui...
Roma et Nova Roma ju taliai...
cum Santu Petru et Sant'Andria...
ma tantu ju nun capiscìu...
comu li pupi et minnuzzi di Razii..
et dû Sangu dû Signuri superstitio...
cà dubia assai mi desi...
et visti ibi scientia et ignorantia...
comu cuntari pozzu ju...
Thomas Crammerus Cantuariae.

Quando in Mantova fui...
Roma e Nuova Roma io guardai...
con San Pietro e Sant'Andrea...
ma tanto io non capii...
come i fantocci e seni di Grazie...
e del Sangue del Signore superstizione...
che dubbi assai mi diedero...
e vidi ivi scienza e ignoranza...
come raccontare posso io...
Thomas Cranmer di Canterbury.

Anche quest'anno, non poteva mancare la storia inglese dei secoli XVI e XVII.
In questa mia poesia, io "impersono" nientepopodimeno che Thomas Cranmer (2 luglio 1489-21 marzo 1556).
Cranmer fu arcivescovo di Canterbury dal 30 marzo 1533 al 1555, anno in cui la regina d'Inghilterra Maria I Tudor (18 febbraio 1516-17 novembre 1558) lo depose e lo fece condannare al rogo per eresia il 21 marzo 1556.
Cranmer girò per l'Europa.
Negli anni '30 del secolo XVI, egli fu mandato come diplomatico presso il Papa e per perorare la causa di re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) che voleva divorziare dalla regina Caterina d'Aragona (16 dicembre 1485-7 gennaio 1536) per sposare Anna Bolena (1501 o 1507-19 maggio 1536).
Egli fu anche legato presso l'imperatore Carlo V d'Asburgo (24 febbraio 1500-21 settembre 1558).
Come ho scritto prima, Cranmer girò per l'Europa.
Con ogni probabilità, egli fu proposto come legato dal potente Thomas Cromwell (1485-28 giugno 1540), che divenne conte di Essex nel 1530.
Cromwell aveva simpatie luterane, simpatie che ben presto anche Cranmer condivise.
Ora, parliamo di Cranmer.
Cranmer fu arcidiacono di Taunton e divenne insegnante di teologia presso l'Università di Cambridge.
Egli ebbe dei problemi e fu sospeso dall'insegnamento per il suo matrimonio con una donna di nome Joan, che morì di parto nel 1515.
Così, Cranmer fu reintegrato e fu ordinato sacerdote nel 1520.
Ben presto, per Cranmer iniziò l'ascesa.
Cranmer si avvicinò a Cromwell, il quale lavorava prima per il cardinale Christopher Bainbridge (1464-14 luglio 1514) e, poi, per il successore di questi nella sede metropolitana di York, il cardinale Thomas Wolsey (1473-29 novembre 1530).
Wolsey fu anche Lord Cancelliere del Regno d'Inghilterra.
Poi, la storia fu nota: Wolsey cadde in disgrazia nel 1529, per non essere riuscito a fare annullare il matrimonio tra il re e Caterina d'Aragona.
Il posto di Lord Cancelliere fu dato da re Enrico VIII a San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535) ma questi non volle impegnarsi per fare divorziare il re da Caterina.
Era contrario poiché sosteneva la cosa poteva essere trattata solo dal Papa.
Così, questa cosa passò nelle mani di Cromwell, che era un avvocato specializzato in materia di diritto canonico.
Come non poteva esserlo, dato che aveva lavorato con ecclesiastici?
Cromwell era amico di Cranmer, il quale era cappellano della famiglia Bolena, la famiglia di Anna, la donna che il re voleva sposare.
Cranmer era favorevole al divorzio, poiché riteneva che il matrimonio fosse nullo, in quanto Caterina era stata sposata con il principe di Galles Arturo (20 settembre 1486- 2 aprile 1502), prima di sposarsi con Enrico, che di questi era il fratello minore. Arturo morì prematuramente.
Per Cranmer, il matrimonio tra il re e Caterina era peccaminoso.
Egli si rifece a questo passo del libro del Levitico:

"[21] Se uno prende la moglie del fratello, è una impurità, egli ha scoperto la nudità del fratello; non avranno figli".

Ora, re Enrico VIII soffriva il fatto che il matrimonio non gli portasse il figlio maschio.
Nella sua ingenua religiosità, egli pensava che il matrimonio fosse maledetto per via del precedente matrimonio con il suo fratello maggiore.
Caterina stava diventando anziana (per l'epoca) e non poteva più dargli figli.
Cranmer rafforzò la tesi del re.
Così, fu messo all'opera.
Egli fu mandato in Europa per perorare la causa del re.
Il presule passò anche per Norimberga, città che dal 1525 divenne caposaldo del protestantesimo.
Qui conobbe il teologo luterano Andreas Osiander (19 dicembre 1498-17 ottobre 1552), che fu parroco della chiesa di San Lorenzo.
Cranmer si sposò con la nipote di Osiander, Margarete (1489-1571).
Così, Cranmer abbracciò le idee luterane, anche se formalmente rimase cattolico.
Quindi, il presule fece il suo mestiere di diplomatico presso il Papa Clemente VII (26 maggio 1478-25 settembre 1534) e presso l'imperatore.
Con l'imperatore, egli arrivò qui a Mantova.
La mia poesia è una sorta di "cronaca" del suo periodo mantovano.
In essa, ho provato a riprodurre ciò che egli avrebbe potuto vedere nella Mantova del secolo XVI.
Ovviamente, ho provato a riprodurre anche il suo punto di vista e quello che avrebbe fatto.
Come ho scritto, Cranmer aveva idee luterane ma praticava il nicodemismo.
La mia poesia è una sorta di "cronaca" che Cranmer avrebbe potuto redigere dopo il suo ritorno in Inghilterra, ritorno che avvenne per la consacrazione ad arcivescovo di Canterbury, la quale ebbe luogo il 30 marzo 1533, con l'approvazione di Roma.
Nella poesia, Cranmer "vide Roma e Nuova Roma" a Mantova.
La cattedrale di Mantova è intitolata a San Pietro mentre la concattedrale è intitolata a Sant'Andrea.
San Pietro è patrono di Roma (con San Paolo) e Sant'Andrea è patrono del Patriarcato di Costantinopoli, Nuova Roma.
Cranmer potrebbe avere sentito parlare del Preziosissimo Sangue di Cristo e potrebbe avere visitato il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Curtatone.
Essendo di idee protestanti, Cranmer potrebbe avere avuto da dire sulla devozione al Preziosissimo Sangue e sugli ex-voto (come le decorazioni a forma di mammella ed i famosi manichini) che si trovano nel Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie.
Con ogni probabilità, Cranmer potrebbe non avere predicato a Mantova, se non presso alcuni circoli privati, in cui la Riforma protestante potrebbe avere riscosso interesse.
Questo è il "sunto" della mia poesia.
Sappiamo tutti cosa fece Cranmer da arcivescovo.
Nel 1533, egli annullò il matrimonio, senza avere nessuna autorizzazione, aprendo la strada allo scisma anglicano, che si concretò nel 1534.
Nel 1549 (due anni dopo la morte di re Enrico VIII) egli redasse il "Book of Common Prayer", con cui trasformò la Chiesa d'Inghilterra in una Chiesa protestante.
Il 6 luglio 1553, morì re Edoardo VI (nato il 12 ottobre 1537) e Cranmer cercò di favorire lady Jane Grey (1537-12 febbraio 1554) per impedire l'ascesa al trono di Maria Tudor.
Jane Grey divenne regina d'Inghilterra per soli nove giorni.
Maria riuscì ad avere la meglio e divenne regina, legittimamente.
Jane fu incarcerata e condannata a morte per decapitazione.
La regina ce la ebbe con Cranmer.
Egli fu la causa del divorzio tra suo padre, re Enrico VIII, e sua madre, Caterina d'Aragona, e promosse il protestantesimo.
Maria volle ripristinare il cattolicesimo in Inghilterra.
Dapprima, Cranmer abiurò formalmente le sue idee protestanti.
Tuttavia, ciò non bastò.
Nel 1555, Cranmer fu deposto.
Fu processato e nel tentativo di fargli abiurare definitivamente le sue idee protestanti, Cranmer fu fatto salire sul pulpito.
Il prelato pronunciò un sermone e lo terminò modo inaspettato, rinnegando le precedenti ritrattazioni e annunciando che la sua mano sarebbe stata arsa per prima, in segno di punizione per averle scritte. Quindi disse: “Quanto al papa, lo respingo come nemico di Cristo e come Anticristo con tutta la sua falsa dottrina”. Condotto al patibolo per essere arso vivo, eseguì la promessa spingendo la mano al centro del fuoco urlando: “Questa mano ha offeso!”.
La sua condanna avvenne il 21 marzo 1556.



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