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domenica 31 dicembre 2017

Botti a Roncoferraro, guardiamo la cosa da un'altra prospettiva

Rispondo ad alcuni commenti su Facebook riguardo al mio pensiero sull'ordinanza del sindaco di Roncoferraro, Federico Baruffaldi, che ha vietato i botti.
Ora, io non parlo per partito preso contro il primo cittadino.
Contro Baruffaldi, non ho nulla di personale.
Anzi, per alcune cose, come la questione dell'impianto "Fossil Free Energy", si è anche guadagnato il mio rispetto.
Quindi, non parlo per partito preso contro il sindaco.
Riguardo all'ordinanza, io convengo con il sindaco solo in parte.
Per quanto concerne le piazze e le pubbliche vie, è bene non fare scoppiare i botti.
Su questo punto, l'ordinanza del sindaco è condivisibile.
Il problema sta riguardo a ciò che concerne i cortili privati.
Se una persona vuole fare scoppiare dei petardi nel cortile di casa sua deve essere libera di farlo. 
In uno Stato che si reputa di tradizione liberale vige questo concetto: ognuno può fare ciò che vuole fino a quando non lede gli altrui diritti.
I latini dicevano: alterum non leadere.
Se poi, con i suoi botti, questa persona facesse dei danni o recasse disturbo ai suoi vicini, questi ultimi avrebbero tutto il sacrosanto diritti di chiedere giustizia.
Le leggi ci sono, come le sanzioni.
Se poi la persona in questione si facesse del male con i botti, sarebbe un problema suo.
Quando si maneggiano certi oggetti, sapendo che essi sono pericolosi, bisogna stare attenti ed avere buonsenso.
Non mi pare fisica nucleare.
Inoltre, penso che ad una persona che abita in una corte in mezzo alla campagna (come in quella in cui ho abitato io fino al 1997) interessi relativamente dell'ordinanza del sindaco.
Certo, trovo strana tutta questa attenzione nei confronti di Baruffaldi.
Mi pare che anche altri sindaci abbiano fatto ordinanze simili.
Poi, che anche i produttori e venditori di botti (ovviamente legali) abbiano il diritto di fare fatturato, mi pare ovvio.
Io non capisco tutta questa discussione.



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