Su "La Nuova Bussola Quotidiana" vi è un articolo di Stefano Magni che è intitolato "L'Unione Europea si intromette nella riforma fiscale Usa".
Questo è un pezzo dell'articolo:
"Il piano di riforma fiscale voluto da Donald Trump potrebbe diventare, una volta approvato, il più grande taglio di tasse dai tempi di Reagan. Approvato dal Senato, attende ora la sua votazione alla Camera, dove la maggioranza è sempre dei Repubblicani. La Camera ha un suo piano fiscale, leggermente differente rispetto a quello del Senato. Ora è dunque in corso una fase di “allineamento” fra le due versioni, prima che la riforma finisca sulla scrivania del presidente per la firma finale. Ma, oltre all’opposizione interna al Partito Repubblicano e quella del Partito Democratico, il Congresso, nel suo insieme, deve ora fronteggiare un oppositore imprevisto: cinque ministri delle finanze dell’Unione Europea. Cosa c’entrano i governi europei con una legge interna agli Usa? Accusano i Repubblicani di fare gli interessi dell’America, in base al principio America First, facendo concorrenza sleale alle aziende dell’Ue e in violazione dei trattati che sono alla base del Wto. In sintesi, accusano gli Usa di protezionismo e invitano il Congresso a tenerne conto. Ma oltre a questa accusa ufficiale, nei ministri europei c’è una preoccupazione di fondo, inconfessata: quella di perdere competitività e attrattiva in confronto con gli Usa.".
Il presidente Usa Donald Trump sta andando forte con la riforma fiscale che taglierà le tasse sulle imprese americane.
Questo permetterà alle aziende americane di produrre di più e di essere molto più competitive.
Le famiglie americane avranno più soldi e potranno consumare di più.
L'economia americana sarà più forte.
Questo spaventa l'Unione Europea.
In primo luogo, gli Usa si rafforzerebbero ed un'America più forte renderebbe l'Unione Europea marginale rispetto allo scacchiere geopolitico internazionale.
In secondo luogo, i prodotti americani avrebbero prezzi più competitivi di quelli europei.
Inoltre, gli Usa diventerebbero più appetibili dei Paesi europei per gli investitori.
In realtà, se l'Unione Europea diventasse marginale, la colpa sarebbe sua e non degli Usa o di Trump.
L'Unione Europea ha scelto lo statalismo e ne deve pagare conseguenze.
Io faccio il tifo per gli Usa.
In queste condizioni, questa brutta Unione Europea può scegliere solo una di queste due opzioni: riformarsi e scegliere una via veramente liberale nell'economia o cessare di esistere.
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