Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio e la signora Marcella Spanò, che gestisce il blog che ne parla, il cui titolo è "Il Carmine di Augusta"
Così, inizia l'articolo del blog in questione, il quale è intitolato "Il Bambinello del Carmine":
"Una tradizione nella tradizione, così si può definire il giro per le strade di Augusta del “ Bambinello del Carmine”. Sin dal primo giorno della Quindicina del Carmine la veneratissima immagine di Gesù Bambino percorre tutte le strade ed i quartieri di Augusta, accompagnato dal tradizionale rullare del tamburo, per raccogliere le elemosine che contribuiranno ai festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine, una pia tradizione che ogni anno coinvolge migliaia di fedeli in tutti i quartieri della città, e che si svolge in un clima di profonda partecipazione e commozione, soprattutto quando “ U bambineddu ” è invitato a varcare la soglia delle abitazioni di fedeli malati e di famiglie provate dal dolore che, nella “visita” dell’immagine sacra, ritrovano quel conforto e quella speranza che spesso sembrano smarrirsi nelle prove della vita".
La tradizione risale al XVIII secolo.
Essa è legata alla chiesa del Carmine di Augusta.
L'Ordine Carmelitano venera da sempre l'infanzia di nostro Signore, anche se questo tipo di devozione è particolarmente accentuato nel Carmelo Teresiano.
Nel Carmelo dell'Antica Osservanza, a cui appartenevano la chiesa ed il convento soppresso, la devozione al Divino Infante fu vissuta (e tuttora è vissuta( con trasporto ed amore, come dimostrano i numerosi simulacri del Bambinello sparsi nelle ex-chiese conventuali dei Carmelitani di Augusta.
Al XVIII secolo risale la devozione al Bambinello di Augusta.
In realtà, potrebbe esserci anche qualche retaggio spagnolo dei secoli precedenti.
Il trono su cui il Bambinello è posto risale al XVIII secolo.
Esso è di legno rivestito d'argento e meccato in oro.
Le fastose decorazioni filiformi fanno da cornice allo stemma carmelitano nello schienale.
In origine, il trono doveva reggere una statua del Bambinello più piccola di quella attuale.
Il piccolo Re del Carmelo era vestito di vesti carmelitane, eccetto che nelle liturgie.
La mano sinistra reggeva una sfera d'argento con pietre preziose.
Essa rappresentava il mondo.
La mano destra era in posa benedicente.
Il capo era ornato da una corona imperiale.
Purtroppo, tanta parte di questo patrimonio andò perduta.
Nel 1866, la legge (di stampo massonico, eversivo ed anticlericale) portata avanti da Urbano Rattazzi provocò la soppressione di vari conventi.
Questa sorte (che fu paragonabile alla dissoluzione dei monasteri voluta da re Enrico VIII d'Inghilterra nel secolo XVI) toccò anche al convento carmelitano di Augusta.
Ci fu una vera e propria spoliazione della chiese conventuale ed il Bambinello fu portato via.
Fu un furto di Stato.
Tuttavia, i fedeli di Augusta si mossero.
Riscattata l’immagine sacra, questi ultimi cercarono di riparare a quel torto donando altri ornamenti per il simulacro del Bambinello, anche se di valore non paragonabile ai precedenti, purtroppo proprio i monili che ornavano la statua furono la causa del furto sacrilego del simulacro, unitamente agli ex-voto della Madonna del Carmine, mai più ritrovati anche se si appurò, con certezza , chi ne fosse il responsabile.
Termino, dicendo che noi dobbiamo difendere le nostre tradizioni e la nostra cultura.
Questa storia della tradizione del Bambinello di Augusta ci deve servire di lezione.
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