La lebbra e la realtà dei fatti

Su "Panorama" vi è un articolo di padre Enzo Fortunato e Alessio Maria Antonielli che è intitolato "Sorella lebbra".
L'articolo riporta storie di lebbrosi in Vietnam.
I lebbrosi si trovano nei lebbrosari.
La Chiesa cattolica ne gestisce ben 648 in tutto il mondo.
Nei lebbrosari, i malati vengono curati, ricevono assistenza spirituale e vengono reinseriti nella società.
In Vietnam ci sono 14 lebbrosari.
Nell'articolo si parla del lebbrosario di Thai Binh, che si trova a tre ore da Hanoi.
Nonostante i cristiani siano solo il 7% della popolazione vietnamita e la Chiesa non sia sempre trattata bene dal regime comunista, la presenza dei frati francescani garantisce un aiuto ai più bisognosi.
Ora, la lebbra è detta anche la "malattia dei poveri".
Essa è causata dal Mycobacterium Leprae (bacillo Gram variabile) e colpisce la cute ed i nervi periferici, causando necrosi che spesso deturpano e rendono invalidi coloro che sono affetti da tale malattia.
L'agente eziologico fu scoperto dal medico norvegese G.A. Hansen nel 1868.
Essa è particolarmente diffusa negli ambienti degradati, ove l'igiene scarseggia, e può provocare la morte per setticemia.
La malattia è storicamente nota.
Anche la Bibbia ne parla.
Nei lebbrosari vi sono storie molto forti. Chi è malato di lebbra viene considerato un reietto della società.
Alcune di queste sono state raccontate nel succitato articolo, come nel caso della storia di Theresa Huu, una donna malata che partorì un bimbo sano.
Una volta cresciuto, il figlio l'ha lasciata sola, forse per la vergogna.
Mentre la donna raccontava ciò, i suoi occhi diventavano lucidi.
Ora, faccio una considerazione.
Se tutti i soldi spesi per missioni inutili, come "Triton", fossero stati usati per aiutare coloro che, come i missionari cattolici, si occupano per aiutare i poveri sul mondo, noi non avremmo il problema dei migranti qui in Italia.